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Ecco i veri motivi della guerra di Mosca a Kiev svelati da Putin

Che l’attivismo di Mosca in Ucraina non fosse determinato solo da motivi umanitari lo si era già intuito dopo l’annessione forzosa e improvvisa della Crimea.

Nonostante lo sforzo del Cremlino di mascherare le proprie azioni con la volontà di tutelare le minoranze russofone nel Paese, il vero oggetto del contendere è giunto oggi alla luce. E a svelarlo è stato lo stesso Vladimir Putin.

Intervenuto oggi a Minsk al vertice Unione doganale-Unione europea-Ucraina, il leader russo non ha nascosto di non gradire affatto l’accordo di Associazione alla Ue di Kiev. Un concetto espresso dopo aver aperto nelle scorse settimane una guerra di sanzioni che penalizza i prodotti agricoli del Vecchio Continente.

IL DISAPPUNTO DI PUTIN

Il leader del Cremlino non ha celato il proprio disappunto sin dalle prime battute dell’incontro nella capitale bielorussa, dopo aver stretto la mano al suo omologo ucraino Petro Poroshenko. Pochi minuti prima lo stesso Poroshenko aveva specificato che l’accordo sarà ratificato dal parlamento di Kiev già a settembre. “A nostro avviso, sarebbe utile non solo mantenere ma anche aumentare notevolmente l’interazione” con Kiev, ha proseguito Putin. “Ma la domanda è, posso farlo, mentre Kiev lavora all’accordo di associazione con l’Ue?” ha proseguito Putin.

LE CIFRE DEL CREMLINO

Immediatamente il Capo di stato russo ha iniziato a sciorinare cifre: i danni per l’economia russa con l’attuazione dell’accordo di associazione tra l’Ucraina e l’Ue potrebbero raggiungere più di 100 miliardi di rubli, ossia oltre 2 miliardi di euro; i paesi dell’Unione doganale saranno costretti a cancellare le preferenze alle importazioni dall’Ucraina, in piena conformità con l’accordo della zona di libero scambio CIS e le norme del Wto; perdite anche per Bielorussia e Kazakhstan: secondo Putin infatti, a causa delle importazioni a tariffa zero dall’Ue, aumenteranno significativamente la fornitura di beni europei al mercato ucraino, per circa il 98% della merce.

I RIFLESSI ECONOMICI

Putin ha osservato inoltre che l’adozione di tutte le prescrizioni contenute nell’accordo di Kiev con l’Ue inciderà inevitabilmente sul volume degli scambi e degli investimenti nella regione eurasiatica, come ripetutamente ha detto Mosca. La liberalizzazione tariffaria, o la transizione alle normative tecniche, sanitarie e veterinarie dell’Ue, sarebbero secondo il Cremlino tra gli ostacoli.

L’UNIONE DOGANALE

Inoltre, secondo il presidente russo, l’Ucraina è profondamente integrata nello spazio economico della Csi ed è parte integrante del più grande complesso economico unico al mondo, e il volume del capitale russo nel sistema bancario dell’Ucraina è circa un terzo dell’intero volume. “Ha raggiunto circa il 32%” ha detto il presidente russo.
Putin ha poi sottolineato che attualmente i Paesi dell’Unione doganale sono i principali partner commerciali dell’Ucraina. Il volume degli scambi ammontava a 50 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell’anno 2014.

NUOVI FRONTI

Per Putin la Russia non potrà restare a guardare l’allontanamento di Kiev, ma dovrà rispondere adeguatamente all’attuazione dell’accordo con l’Ue.
Una frase che suona foriera di nuove tensioni. Oggi scontri si sono verificati nelle vicinanze del confine ucraino-russo nella zona sud della regione di Donetsk, in Ucraina orientale. Così Kiev ha accusato Mosca di voler aprire proprio in quell’area un nuovo fronte.

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