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Ancora clandestini

Nelle ultime ore sembrerebbe che gli sbarchi dei disperati a Lampedusa siano ripresi a pieno ritmo e come non mai.
Effettivamente le favorevoli condizioni climatiche e meteorologiche hanno influito sull’aumento del flusso migratorio.
Tuttavia Laura Boldrini, portavoce dell´Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unchr), spiega che “normalmente ci sono dei cicli non necessariamente legati al bel tempo. Ci sono logiche che noi non riusciamo a cogliere, ma che chi sta dall´altra parte conosce: così riesce ad organizzare i viaggi”.
Solo ieri nelle isole Pelagie sono state sette le imbarcazioni soccorse da unità della guardia di finanza e capitaneria di porto, per un totale di 404 “clandestini” subito accompagnati presso il centro di accoglienza di Lampedusa, che ha una capienza massima di circa 800 persone.
Sempre ieri nel Canale di Sicilia si è assistito all’inabissamento di alcune “carrette del mare” che trasportavano decine di somali. Questi si sono salvati aggrappandosi alle tonnare, le speciali gabbie per pescare tonni, a circa cinquanta miglia da Malta. 28 i superstiti. 6 i dispersi, tra cui 3 bambini.
Si potrebbe continuare ad elencare il numero di chi compone questo continuo arrivo sbarco dall´Africa.
Nelle ultime ore sembra cresciuta la percezione dell’afflusso incredibile di nuovi “clandestini”. Ma appunto, come sottolineano gli esperti del settore, forse si tratta solo di “percezione”. Perché il fenomeno c’è sempre stato. Solo che ora fa più notizia e, magari, aiuta nel convincimento dell’opinione pubblica posta di fronte all’accettazione di nuovi provvedimenti.
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