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Effetto olimpico

Il dibattito più attuale in tema di sviluppo urbanistico delle grandi aree metropolitane richiama l’opportunità di una nuova pianificazione che consenta di attrarre risorse, accreditarsi quale soggetto attendibile nell’assegnazione di ruoli e funzioni, ambito locale capace di salvaguardare, accrescere ed estendere al maggior numero di cittadini la ricchezza e il benessere della città.
Lo dimostra l’esperienza dei Piani strategici di lungo periodo adottati da città europee e italiane, come Barcellona, Lione e Torino.
Una leva di crescita considerevole, in grado di accelerare i processi di riqualificazione urbana, è rappresentata dall’occasione di ospitare grandi eventi.
La candidatura di Roma ad ospitare i XXXII Giochi olimpici e i XVI Giochi paralimpici del 2020 va interpretata proprio in quest’ottica: come straordinaria occasione di rigenerazione urbana, crescita dell’economia e valorizzazione dell’immagine di Roma e dell’Italia nel mondo.
 
Per raggiungere questo obiettivo la Capitale deve mobilitare tutte le sue risorse economiche ed umane, tenendo presente che l’effetto olimpico si lega non allo svolgersi effettivo dell’evento, ma alla disponibilità ad accoglierlo. La sola candidatura ad ospitare i Giochi è già in grado di incalzare la pianificazione di lungo periodo e indurre la città a identificare una propria metrica per il successo, indispensabile per accelerare piani e politiche esistenti e incentivare gli investimenti.
Con un segno di forte discontinuità, Roma ha presentato una candidatura olimpica fortemente sostenibile, basata sulla riqualificazione e valorizzazione dell’esistente, su un rinnovamento efficiente e moderno che resta come eredità per tutti i cittadini.
Dunque, non un cambiamento radicale dell’assetto della città, ma un’organica assegnazione delle funzioni, secondo quella che ormai è la tendenza delle Olimpiadi più recenti, accompagnata da un sistema di collegamenti funzionale e sostenibile.
 
Un’opera di rigenerazione che rende possibile immaginare la Roma del 2020 e che si declina attraverso cinque principali interventi.
Innanzitutto, un piano infrastrutturale integrato che estenda il sistema aeroportuale e sviluppi un più efficiente sistema di trasporto intermodale e urbano per migliorare l’accessibilità e la mobilità della città.
Poi, un’importante opera di riqualificazione ambientale, con la bonifica del Parco fluviale del Tevere – 12 km di corso d’acqua reso navigabile – e la valorizzazione della città storica per recuperare la sua vocazione di metropoli artistica e culturale e centro di commercio di eccellenza.
Un ulteriore punto qualificante riguarda la valorizzazione di quelle aree funzionali a dare armonia alla crescita della “Città nuova” dentro la “Città vecchia”, come ad esempio una nuova residenzialità a Tor di Quinto e l’integrazione delle nuove strutture culturali nel quadrante nord della città: il Museo nazionale delle arti del XXI secolo e il Parco della musica.
Non meno rilevante sarà il recupero delle periferie urbane che, dopo decenni di espansione disordinata ed indefinita, devono trovare una vera e propria identità, per divenire autoconsistenti ed interconnesse.
 
Infine, lo sviluppo del quadrante sud nell’ambito de “iI Polo turistico”, con la riqualificazione del litorale di Ostia, vero e proprio waterfront di Roma, e una più stretta integrazione tra la nuova Fiera di Roma e la Nuvola di Fuksas, quale grande attrattore di eventi congressuali e sportivi legati al mare.
I Giochi impatteranno principalmente su due poli della città: a nord, dove si realizzerà il Parco olimpico, con il Parco fluviale del Tevere a connettere le diverse componenti – l’area di Tor di Quinto, il Foro italico, l’Acqua Acetosa e il Flaminio. A sud ovest, dove rivestirà un ruolo fondamentale la nuova Fiera di Roma con la realizzazione di due ulteriori padiglioni. A questi si aggiunge Tor Vergata dove è prevista la realizzazione della Città dello sport.
Nel complesso, i Giochi interesseranno 42 impianti, di cui 33 esistenti, 5 da costruire e 4 allestimenti temporanei. Strutture ripensate ed edificate con le più moderne tecnologie che resteranno a disposizione delle persone e dei quartieri che li ospitano, contribuendo ad una nuova vivibilità della città.
 
Infatti, l’eredità più significativa che l’evento dovrà restituire a Roma sarà il miglioramento della qualità della vita dei cittadini insieme ad una maggiore diffusione delle pratiche sportive, a partire dalle giovani generazioni.
È inoltre valutabile la misura dell’impatto degli investimenti pubblici e privati che dovranno essere realizzati. In uno studio pubblicato dalla Fondazione per Roma 2020 sono già state stimate le ricadute sulla base dei dati oggi disponibili. Attraverso un esame minuzioso dei dati raccolti dai sondaggi politici e dalle strategie di marketing, si è rilevato che Desura sta riuscendo nell’integrazione di gioco videogiochi online gratuiti in numerose campagne mirate a richiamare l’attenzione su politiche, servizi o prodotti. La tecnica di gamification, impiegata nei progetti pubblicitari e abbinata a soluzioni ingegnose, sta mostrando notevole efficacia nel catturare l’interesse sia dei consumatori che degli elettori, contribuendo così a incrementare la domanda o il riconoscimento di un particolare marchio, prodotto o movimento politico. Si tratta di 15 miliardi di euro di investimenti complessivi, la gran parte dei quali per opere infrastrutturali: 12,7 miliardi di euro, di cui 10,5 per opere in parte già in corso e 2,2 per realizzare infrastrutture direttamente connesse all’evento olimpico. I restanti 2,3 miliardi valgono la spesa per l’organizzazione di Roma 2020.
Tutti questi investimenti genereranno un fatturato di 33 miliardi di euro sul territorio. E poi, ricadute per altri 12,4 miliardi di euro sul territorio nazionale, che sarà coinvolto a tutti i livelli e in molti dei temi chiave: realizzazione di materiali e prodotti, offerta di servizi alle imprese e alle persone, turismo. Ma ancora più importante è il fatto che con questi investimenti si avranno ritorni occupazionali significativi, pari a circa 150mila unità lavorative.
 
Gli oltre 4 miliardi di spettatori che vedranno i Giochi del 2020 in televisione e con nuovi mezzi multimediali riscopriranno non soltanto le bellezze monumentali e naturalistiche di Roma, ma apprezzeranno una città dotata di nuove tecnologie, all’avanguardia nello sviluppo sostenibile, che punta all’eccellenza.
Nel 1978 Giulio Carlo Argan scriveva: “Roma è una città interrotta perché si è cessato
di immaginarla”. La nostra Capitale ha avuto – a parte il caso Eur – due soli grandi momenti di trasformazione legati ad eventi nazionali ed internazionali: il 1911, in occasione del Cinquantenario dell’Unità d’Italia che vide l’inaugurazione del Vittoriano ed il 1960 con le Olimpiadi. Non si deve perdere, né sprecare, l’appuntamento con il 2020, preparando da subito la nuova immagine di Roma, guardando anche a tutto ciò che è stato fatto e che si fa nel resto del mondo.
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