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Crisi: i numeri (auspicati) della crescita

L´Italia è in recessione. Nel quarto trimestre del 2011 – secondo le stime preliminari dell´Istat – il Pil è diminuito dello 0,7% rispetto ai tre mesi prima e dello 0,5% nel confronto con ottobre-dicembre del 2010. È il secondo trimestre consecutivo di crescita congiunturale negativa, un andamento che per gli economisti significa “recessione tecnica”. L´ultimo anno di recessione per l´Italia è stato il 2009, con il Pil in negativo del 5,1%.
 
“Il problema della crescita è un problema molto serio del nostro paese”, ha detto il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, commentando i dati sul Pil. “Purtroppo – ha aggiunto – torniamo in recessione dopo esserci stati nel 2009”. Ecco perché, secondo Marcegaglia, “dobbiamo andare avanti con le riforme che ci danno la possibilità di tornare a crescere”.
 
Il direttore del centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi, ha aggiunto inoltre che le riforme possono dare una spinta molto forte alla crescita dell´economia italiana, facendola correre a ritmi da oltre il 2% all´anno.
Paolazzi ha sottolineato che “le carenze sistemiche possono oggi rappresentare un vantaggio, se la loro eliminazione diventa un trampolino di lancio. Colmare le lacune imprimerebbe una dinamica all´economia e alla società italiane aggiuntiva rispetto a quella racchiusa nelle tendenze spontanee, e tale da elevare stabilmente il ritmo di incremento del Pil ben sopra il 2% annuo, contro molto meno dell´1% che si determinerebbe spontaneamente”.
 
L´Italia, ha aggiunto Paolazzi nell´audizione alla Camera, “deve compiere un doppio sforzo: quello che occorre a mantenere il passo del cambiamento in corso nei paesi concorrenti e quello necessario a colmare il divario accumulato lungo molti anni di scelte incompatibili con la salvaguardia delle condizioni della crescita nel lungo periodo”.
 
E intanto cresce del 2,89% il debito pubblico italiano. Secondo quanto emerge dai dati diffusi dalla Banca d´Italia, la crescita è di di 55,04 miliardi a dicembre 2011, rispetto allo stesso mese del 2010. Il debito è passato da 1.842,856 miliardi a 1.897,946 miliardi. Entrate tributarie in crescita nel 2011.
 
Sempre secondo i dati diffusi dalla Banca d´ Italia, crescono nel 2011 le entrate tributarie.  Lo scorso anno sono state pari a 403,111 miliardi contro i 396,679 miliardi del 2010, con un aumento di 6,342 miliardi (1,57%).
 
Il risultato congiunturale (-0,7%), spiega l´istituto di statistica, “è la sintesi di dinamiche settoriali del valore aggiunto positive per l´agricoltura, negative per l´industria, sostanzialmente stazionarie per i servizi”.
 
Il quarto trimestre 2011, secondo l´Istat, si è chiuso con un andamento negativo sia rispetto ai tre mesi precedenti sia nel confronto annuo. Nel terzo trimestre, invece, c´è stato un -0,2% congiunturale e un +0,3% tendenziale.
Il quarto trimestre dell´anno scorso ha avuto tre giorni lavorativi in meno nel confronto con i tre mesi prima e due giorni lavorativi in meno rispetto a ottobre-dicembre 2010.
 
Nello stesso periodo, aggiunge l´istituto di statistica, il Pil su base trimestrale è aumentato dello 0,7% negli Stati Uniti ed è diminuito dello 0,2% nel Regno Unito e dello 0,6% in Giappone.
Rispetto al quarto trimestre 2010, invece, il Pil è cresciuto dell´1,6% negli Usa e dello 0,8% in Gran Bretagna, mentre è calato dell´1% in Giappone.
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