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Non è tempo per noi

Alla fine ha prevalso la razionalità. Il sogno di una nuova Olimpiade a Roma, dopo quella spensierata del 1960, si infrange contro il no, seppur doloroso, di Mario Monti. In fondo c´era da aspettarselo. Come poteva un uomo così pragmatico e concreto dare retta all´emozione che l´idea di un´Olimpiade stava suscitando in tantissimi italiani? Il premier non si è fatto intenerire o convincere dai molteplici appelli lanciati da autorità, sportivi, vip e non vip, ha deciso di testa sua: un progetto fatto di costi non chiari non è adatto al difficile momento del nostro Paese che sta provando con tutte le sue forze ad alzare la testa. E le immagini di Atene che brucia, anche a causa delle spese sostenute per i Giochi del 2004, non fanno che confermarci che forse questo non è tempo per noi.
 
La rete si spacca sulla scelta. Chi plaude al senso di responsabilità del governo, chi protesta per la grande occasione persa.
In sottofondo resta l´amarezza, il senso di impotenza di fronte a una competizione che non possiamo permetterci di correre, anche se è la più bella competizione del mondo.
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