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Il progetto di Capaldo “per una nuova Italia”

Un progetto che sappia far sognare, che faccia reagire al fatalismo inoperoso in cui siamo caduti. Parola del professor emerito della Sapienza Pellegrino Capaldo, presidente dell´associazione Amici dell’Istituto Luigi Sturzo, che ieri nella sala Odeon della facoltà di lettere dell´università romana ha presentato “per una nuova Italia”, un ponte tra le durezze dell´oggi e le aspettative che realisticamente possiamo coltivare.
 
“Siamo in declino, inutile negarlo – afferma il professore – ma dobbiamo reagire e ci sono tutte le condizioni per venirne fuori”. Il suo ottimismo dipende dal fatto che in Italia ci sono giovani di qualità, energie diffuse sul territorio da attivare, una grande ricchezza anche se non ben distribuita. Per questo “non dobbiamo rassegnarci, il destino del nostro Paese è nelle nostre mani e non in quelle dell´Europa o della Germania o di chissà chi”.
 
“Non possiamo continuare con manovre o tagli estemporanei – continua Capaldo – occorre programmare il nostro futuro esplorandolo, abbiamo bisogno di un grande progetto che ci dica dove andiamo e cosa vogliamo essere in un mondo sempre più globalizzato, che risvegli il nostro senso di appartenenza e la fiducia nei giovani”.
 
Il progetto si basa su tre pilastri: la destatalizzazione della nostra società e la conseguente maggiore partecipazione dei cittadini alla vita politico-sociale “in un´ottica in cui lo Stato non sia più attore ma garante degli interessi generali”; una rinnovata attenzione ai problemi dello sviluppo e delle imprese; una riforma fiscale che tuteli di più le persone deboli e sia funzionale alla partecipazione dei cittadini e della crescita economica.
La svolta immaginata dal presidente dell´associazione Amici dell’Istituto Luigi Sturzo, ci tiene a puntualizzare, “non è né di destra né di sinistra ma di buon senso” e ha bisogno proprio della politica, della buona politica per accendere la miccia.
 
Per aderire al progetto, basta compilare il modulo su www.perunanuovaitalia.it
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