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Messico. Il Papa contro i narcos

Il papa Benedetto XVI ha denunciato le “menzogne” dei narcotrafficanti messicani e ha espresso l´auspicio di poter contribuire a “un dialogo costruttivo” con il regime comunista a Cuba, parlando a bordo dell´aereo che lo conduce in questi due paesi, per il suo 23esimo Viaggio Apostolico internazionale. Il Santo padre ha detto che L´Avana deve abbandonare il marxismo, ormai superato, e ricercare “nuovi modelli”.
 
“Il problema del narcotraffico e della violenza è una grande responsabilità per la Chiesa (del Messico), che ha una popolazione” composta per l´80 per cento da cattolici, ha detto il papa rispondendo alle domande poste in anticipo dai giornalisti. Il Papa ha esortato a “smascherare le menzogne” e “l´idolatria del denaro, che rende gli uomini schiavi”, e ha invitato i cattolici a “fare il possibile contro questo male, distruttore dei nostri giovani”.
 
“La nostra grande responsabilità è quella di educare le coscienze, educare alla responsabilità morale”, ha aggiunto Benedetto XVI. “L´uomo ha bisogno dell´infinito, se Dio non è più l´infinito, l´uomo si crea il suo proprio paradiso, un´apparenza di infinito. Dobbiamo fare il possibile per smascherare il male”, ha proseguito Benedetto XVI.
 
Per quanto riguarda la situazione a Cuba, il Papa ha detto che il regime dell´Avana dovrebbe abbandonare l´ideologia marxista, che a suo avviso “non risponde più alla realtà”, per ricercare “nuovi modelli”. Benedetto XVI ha anche espresso la volontà dei cattolici di “aiutare un dialogo costruttivo per evitare traumi”. Il Santo padre è partito questo venerdì da Roma per un viaggio di sei giorni che lo condurrà prima in Messico e poi a Cuba.
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