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No-Tav, la linea della fermezza

Dal dialogo alla fermezza, dal diritto di protestare sancito da ogni democrazia alla condanna unanime della violenza, da una questione valligiana a un problema che investe tutto il Paese. La situazione in Val di Susa si fa sempre più incontrollabile, con l’aggressione di ieri alla troupe del Corriere Tv che ha ripreso il video in cui un attivista insulta un carabiniere immobile definendolo “pecorella”, con gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine di ieri e le promesse degli attivisti di “bloccare tutto” oggi, e le reazioni da parte di istituzioni e media si fanno più nette.
 
Il ministro dell’interno Anna Maria Cancellieri non ha esitazioni: “l´opera di costruzione della Tav in Val di Susa deve andare avanti. Siamo pronti al dialogo ma anche alla fermezza”. E gli fa eco il suo predecessore Roberto Maroni: “L´opera sarà fatta e la violenza deve essere contrastata con ogni mezzo”. Nel pomeriggio la linea viene ribadita da una nota diramata dal Viminale al termine dell´incontro tra il ministro Anna Maria Cancellieri, la Regione Piemonte, la Provincia e il Comune di Torino. “Qualsiasi possibilità di dialogo” sulla realizzazione della Tav in Val di Susa “è subordinata alla cessazione di ogni forma di intimidazione, sopruso e violenza e all´isolamento di chi, individualmente o collettivamente, vi ricorra. Ed è responsabilità di chi ha incarichi istituzionali – a partire dai sindaci – operare perché leggi e regole della nostra convivenza civile siano rispettate”.
 
I commenti dei giornali sono per lo più di ferma condanna delle aggressioni di ieri. Il direttore del Tempo Mario Sechi in un editoriale scrive: “In Val di Susa stiamo assistendo ad una prova tecnica di squadrismo vecchio e nuovo, ferraglia e hi-tech, all’eruzione di un magma anarco-fascio-comunista che si sta organizzando per fare il salto di qualità”. Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera invita gli autori della violenza nei confronti dei cinereporter a chiedere scusa. Sulla possibile deriva del movimento si fanno paragoni che fanno paura, agli anni di piombo, e si citano Pasolini (Adriano Sofri su Repubblica: “In questi casi, ai poliziotti si danno i fior, cari”) a Brecht (Concita De Gregorio: “la discussione e poi la battaglia su una galleria non sono forse oggi l’epicentro dle più aspro scontro ideologico da quando si è decretata la fine delle ideologie?”) mentre il direttore della Stampa Mario Calabresi chiede che “la politica e il governo si facciano in pieno carico delle sue responsabilità, non per rinviare ma per creare condizioni più vivibili alla realizzazione di un’opera che è stata già decisa” mentre sul Manifesto Pierluigi Sullo riflette “sull’eterna frattura tra Paese legale e reale”.
 
La situazione
Nuove iniziative del fronte No Tav a Torino: oggi alle 18 è previsto un presidio sotto la sede Rai e, come nei pomeriggi precedenti, il blocco della tangenziale.
A Roma un gruppo dei No Tav locali hanno occupato per poco più di un´ora la sede del Pd, in solidarietà con la protesta in Val di Susa senza sottoporsi senza alcuna procedura di identificazione. Il gruppetto, ribattezzatosi per l´occasione ´occupy Pd´, si è incamminato in corteo spontaneo verso piazza di Spagna.
A Genova questa mattina una trentina di attivisti No Tav e militanti dei centri sociali ha dato vita ad un presidio davanti al varco portuale di Ponte Etiopia in segno di solidarietà ai loro compagni in Piemonte. Dopo aver srotolato un grande striscione con scritto “Chi attacca la Val Susa attacca anche noi”, i manifestanti, controllati a distanza dalle forze dell´ordine, hanno trascinato in mezzo alla strada alcuni bancali di legno, accendendo fumogeni e facendo esplodere diversi petardi.
 
Quella passata è stata una notte di scontri a Chianocco (Torino), presso lo svincolo autostradale dell´A32, dove i No Tav da lunedì, dopo la caduta dal traliccio di Luca Abbà al cantiere di Chiomonte, nel corso di una azione dimostrativa, avevano stabilito un presidio ad oltranza, con il blocco dell´autostrada A32, che collega Torino a Bardonecchia.
Ieri pomeriggio le forze dell´ordine avevano sgomberato l´autostrada, rimuovendo con ruspe le barricate e portando via di peso i manifestanti, rimasti seduti per terra. Ma sulla rampa che conduce all´autostrada e sulla statale 25 i No Tav hanno ricompattato le fila e attorno alle 22 è iniziata l´offensiva contro le forze dell´ordine.
 
E´ di 29 feriti tra appartenenti alle forze dell´ordine il bilancio degli scontri verificatisi nella notte in Val di Susa. Lo rende noto la Questura di Torino che specifica che per tutti i feriti, 18 poliziotti e 11 carabinieri, i giorni di prognosi non superano i 15 giorni, salvo complicazioni.
Al momento, prosegue la Questura, la situazione dell´ordine pubblico “è regolare dopo gli ultimi episodi di intemperanza registrati nella serata scorsa”. Anche sulla A32 il traffico ora è regolare in entrambe le carreggiate. Impossibile stilare un bilancio dei feriti tra i No Tav, che lamentano cariche violentissime e che per oggi pomeriggio hanno già promesso “blocchiamo tutto”.
 
Risulta riaperta al traffico l´autostrada Torino-Bardonecchia, dopo il blitz di ieri delle forze dell´ordine al presidio No-Tav, all´altezza di Chianocco (Torino).
Dopo gli scontri della notte, la Questura riferisce che delle cinque persone fermate nella tarda serata di ieri, quattro sono state rilasciate dopo essere state identificate, mentre un uomo di 32 anni è stato arrestato per i reati di resistenza, violenza, lesioni a pubblico ufficiale.
Sono in corso indagini volte ad individuare gli autori degli episodi di violenza verso le forze dell´ordine.
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