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La “macelleria sociale” di Squinzi fa arrabbiare Monti

Passi “boiata”, ma “macelleria sociale” proprio no. Il premier Mario Monti non ci sta e risponde al nuovo attacco del leader di Confindustria Giorgio Squinzi. Dopo aver bollato la riforma del lavoro come una “boiata” che però dobbiamo tenerci, Squinzi ha scelto sabato la festa della Cgil a Serravalle Pistoiese per lanciare una nuova dura critica al governo Monti:
“Dal mio punto di vista dobbiamo evitare quella che proprio davanti al presidente Monti ho definito macelleria sociale”, ha detto in riferimento alla spendig review e nel dibattito con Susanna Camusso, in perfetta sintonia con il segretario Cgil, ha dato all´esecutivo “un sei meno meno”.
 
Parole che il presidente del Consiglio non ha digerito. Così, al summit degli economisti di Aix-en-Provance, ha avuto modo di sfogarsi con i giornalisti. Secondo il premier “dichiarazioni” come quelle rilasciate dal numero uno di Confindustria contro la spending review e l´operato dell´esecutivo in materia economica “fanno aumentare lo spread e i tassi d´interesse a carico non solo del debito ma anche delle imprese, e quindi invito, come esponente del governo a non fare danno alle imprese”.
“Suggerirei – ha detto il premier commentando le parole del numero uno di Confindustria – di fare più attenzione, non tanto per rispetto al governo, che evidentemente non lo merita sulle basi di ciò che viene detto, ma per le imprese”. Non solo: secondo il premier, gli spread non scendono perché “non c´è ancora piena credibilità nel mercato nei meccanismi a supporto dell´Eurozona e, forse, nel caso dell´Italia, c´è anche un pò di incertezza su quello che succederà nella governance dell´economia o detto altrimenti nella politica italiana dopo le elezioni”.
 
Condanna per le parole del presidente degli industriali arrivano anche dal già presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo: “Dichiarazioni come quelle di Squinzi, sia nel merito che nel linguaggio, non si addicono a un presidente di Confindustria, fanno male e sono certo che non esprimano la linea di una Confindustria civile e responsabile”. Sulla “macelleria sociale” di Squinzi è intervenuto stamattina in un’intervista a Repubblica anche il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè: “La Confindustria deve interagire con il governo con l´autorevolezza del suo contributo tecnico e non con battute”. E ancora: “Quei termini possono essere legittimamente usati dai sindacati ma non dalla Confindustria e comunque anche nell´esercizio della critica bisogna salvaguardare l´autorevolezza dell´istituzione confindustriale”. Le frasi di Squinzi – ha aggiunto – “rischiano di danneggiare la credibilità del governo anche all´estero dove Monti sta giocando una partita importantissima. Il paese in questo momento non ha bisogno di dichiarazioni ma di un grande piano di risanamento intorno al quale occorre mostrare un grande senso di compattezza”.
 
E il polverone che hanno suscitato le sue esternazioni ha portato Squinzi a fare retromarcia: “Non è in atto nessun asse con la Cgil”, “le mie frasi su Monti sono state distorte”, ribadendo che “Stiamo apprezzando quello che sta facendo il Governo sicuramente, anche se c´è ancora tanto da fare”.
 
f.a.
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