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Serrata delle Farmacie contro i tagli della Spending Review

Continuano le proteste contro i tagli previsti dalla Spending review del Governo. E il 26 luglio prossimo sarà la volta della “serrata” delle Farmacie. Ad annunciarlo è Annarosa Racca, presidente di Federfarma, nel corso di una conferenza stampa a Roma. Intanto oggi, dalle 14.30, sempre per protestare contro i tagli, Federfarma ha indetto una manifestazione davanti a Montecitorio. “Il Consiglio di presidenza ha ipotizzato la serrata delle farmacie per il 26 luglio – ha spiegato Racca – e penso che sarà mantenuta questa data”.
 
Federfarma ha anche fatto un calcolo degli effetti della spending review che, per il 2013, determinerà un taglio di 40mila euro “per ogni singola farmacia, cioè il costo di un dipendente, che andrà a sommarsi a tutte le altre trattenute già previste”.
Ma tra gli effetti dei tagli dovuti alla Spending review ci sarà anche la perdita stimata di circa 20mila posti di lavoro nelle 18mila farmacie che Federfarma rappresenta. “E´ stato abbassato anche il tetto della spesa farmaceutica territoriale dall´attuale 13,3% all´11,5%. Questo vuol dire – ha precisato Racca – che a settembre, al massimo a ottobre i soldi saranno finiti”.
 
E la manifestazione di oggi pomeriggio a Montecitorio non sarà l´unica: “Non si possono fare continuamente provvedimenti sulle farmacie. Ci saranno azioni, come il sit-in a piazza Montecitorio fino, se servirà, fino alla disdetta della convenzione”. E´ stato abbassato il tetto della spesa farmaceutica territoriale dall´attuale 13,3% all´11,5%. Questo vuol dire – ha concluso Racca – che a settembre, ottobre i soldi saranno finiti”.
 
Dopo l´annuncio della ´serrata´ delle farmacie aderenti a Federfarma prevista per il 26 luglio per protesta contro i tagli imposti dalla spending review, il presidente della federazione nazionale farmacia non convenzionata, Giuseppe Scioscia, ha dichiarato in una nota che “nel momento in cui il governo sta chiedendo sacrifici ai cittadini per salvare e assicurare un futuro al Paese ognuno deve fare la sua parte, soprattutto chi ha di più”.
“Stando ai recenti dati del ministero delle Finanze i titolari di farmacia nonostante la crisi economica non hanno visto ridursi il reddito come la maggior parte degli italiani e restano dunque – spiegano le parafarmacie – con una cifra che si aggira intorno ai 109 mila euro annui, ancora i più ricchi dopo i notai. Senza contare naturalmente che il decreto liberalizzazioni non li ha minimamente scalfiti”.
“In un quadro simile – conclude Scioscia -ci sembra incomprensibile la presa di posizione di Federfarma che, in segno di protesta contro la spending review, ipotizza a breve una serrata delle farmacie fino alla disdetta della convenzione con il sistema sanitario nazionale. Se così fosse, le parafarmacie per far fronte ai disagi si fanno avanti con un´offerta che il governo, in procinto di rinnovare la convenzione in questione, potrebbe trovare di certo conveniente”.
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