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Spending review: Monti incontra le parti sociali

Dopo il vertice dell´esecutivo di ieri oggi il presidente del consiglio Mario Monti illustrerà alle parti sociali i contenuti dei provvedimenti per tagliare la spesa pubblica. Ma l´operazione della spending review non è una nuova manovra di finanza pubblica ma l´assunzione di misure strutturali e per evitare l´aumento dell´Iva servono oltre 4,2 miliardi di euro. Questo quanto avrebbe detto il premier Mario Monti nell´incontro con gli enti locali sui tagli. L´obiettivo del governo, hanno spiegato fonti presenti all´incontro, è di eliminare gli sprechi e non di ridurre i servizi. Si dovrà guardare per questo alle priorità rifuggendo alla politica dei tagli lineari.
 
Intanto la riunione a Palazzo Chigi con le parti sociali sulla spending review è slittata alle 13 e Camusso ha attaccato: “Mi viene il sospetto che non siano così d´accordo sulle cose da fare”. Il leader della Cgil ha spiegato a Radio Anch´io che “formalmente non conosciamo” le ragioni dello spostamento della riunione dalle 9 alle 13, abbiamo appreso del rinvio stamattina alle 8, mi viene il sospetto che non siano così d´accordo sulle cose da fare. Altrimenti non si spiega”.
Dal vertice di ieri è emersa l´ipotesi di portare al prossimo cdm un provvedimento più ´leggero´, comunque superiore alla cifra dei 4,2 miliardi originari per la spending review, e che potrebbe oscillare tra i 5 e i 7 miliardi. Il provvedimento dovrebbe andare in cdm giovedì pomeriggio o venerdì mattina, mentre un successivo provvedimento con ulteriori tagli, che potrebbero arrivare ad altri 5 miliardi, potrebbe vedere la luce più in là. L´esecutivo punta a una scelta in due tappe anche per stemperare la tensione con i sindacati.
 
Se i sindacati hanno detto chiaro e tondo che si preparano anche ad una risposta molto dura con uno sciopero generale, distinguo e altolà all´esecutivo sono giunti anche dai principali partiti della maggioranza. Bisogna “trovare altre soluzioni, discutendo per vedere se si riesce a ridurre strutturalmente la spesa della pubblica amministrazione, senza andare a toccare la sostanza e la risposta sociale, in questo momento per noi non sarebbe accettabile”, ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. Anche il Pdl ha dato la sua frenata: “Siamo favorevoli a una politica di risparmi per non aumentare la pressione fiscale, ma entreremo nel merito non appena i provvedimenti verranno resi noti. Non sarà semplice ma troveremo una soluzione condivisibile da tutti”, ha affermato il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.
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