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Vigilanza Rai, Schifani nomina Viespoli al posto di Amato

Il Presidente del Senato, Renato Schifani, ha nominato oggi come componente della Commissione di Vigilanza Rai, il senatore Pasquale Viespoli, presidente del Gruppo parlamentare di Coesione Nazionale.  Questa mattina il senatore Viespoli, in Aula al Senato aveva rinnovato con forza la richiesta, già rivolta il 12 giugno scorso ai Presidenti delle Camere, affinché la composizione della Commissione di Vigilanza fosse integrata con un rappresentante del proprio Gruppo, finora unico escluso, nel rispetto delle norme che garantiscono la rappresentanza di tutti i Gruppi parlamentari nella Commissione, denunciando l´illegittimità della situazione.
 
E così, in seguito al ricalcolo proporzionale dei 20 seggi spettanti ai Gruppi di Palazzo Madama – il Gruppo di Coesione Nazionale è presente infatti solo al Senato – è risultato che il Gruppo del Popolo della Libertà, finora rappresentato da 9 senatori, dovesse rinunciare a un componente. Il capogruppo Gasparri ha comunicato oggi quale eccedentario il nominativo del senatore Paolo Amato, che pertanto cessa di appartenere alla Commissione di Vigilanza Rai. Gli subentra quindi il senatore Pasquale Viespoli.
 
Ma secondo Anna Finocchiaro, presidente dei senatori del Pd, “La sostituzione del senatore Amato in Commissione di vigilanza operata dal Presidente Schifani è illegittima e rappresenta, per i tempi e per i modi, una imbarazzante e inaccettabile presa di posizione del Presidente Schifani, che pare tutta piegata a favorire gli interessi di Berlusconi, piuttosto che il fisiologico funzionamento delle istituzioni”.

“Peraltro la scelta di Schifani di oggi segue di pochi giorni quella compiuta in occasione della discussione in Aula sulle riforme istituzionali, quando la sua gestione di Aula fu definita dall´ex Presidente del Senato Marcello Pera ´politicamente orientata´ – ricorda Finocchiaro -. I senatori del PD ritengono che non ci possa essere a questo punto nessuna sostituzione del senatore Amato e che l´unica soluzione per risolvere la questione della Rai sia il suo commissariamento”.
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