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Cosa prevede il piano di Passera sugli aeroporti

Un nuovo piano per gli aeroporti italiani: dimezzare il numero degli aeroporti, che saranno serviti però da infrastrutture nuove o rafforzate. È l´obiettivo del piano che, scrive la Repubblica, “è da oggi sulla scrivania del ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, e se ne potrebbe parlare anche al consiglio dei ministri di venerdì”.
Definito insieme all´Enac, il piano prevede che “degli oltre 60 aeroporti oggi in attività ne resteranno poco più della metà. Gran parte degli scali minori saranno dismessi o nel migliore dei casi passeranno sotto la tutela degli enti locali (se riusciranno a pagarne le spese)”.
 
“Con questo schema definitivo – spiega il presidente dell´Enac, Vito Riggio – gli investitori avranno la certezza di poter decidere su cosa e quanto investire nel settore, mentre il Paese avrà modo di pensare a quali infrastrutture dovranno servire gli scali più importanti. Tutti gli altri aeroporti – aggiunge – passeranno agli enti locali, che decideranno se vorranno impiegare soldi pubblici per tenerli in vita”.
 
“Il messaggio – sottolinea Repubblica – è chiaro: resteranno solo una quarantina di scali operativi (ma si punta a scendere a 33), con strutture adeguate e nessun intervento dello Stato.
Quelli minori, in tempi di crisi, per restare aperti dovranno sperare nell´intervento di Regioni o Comuni che dovranno decidere però se investire in strutture vetuste, con pochi passeggeri, o su asili nido e strade da asfaltare”.
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