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Cos’hanno detto Monti e Hollande

Europa ed eurobond ma non solo. L’incontro a Villa Madame tra il premier italiano Mario Monti e il presidente francese Francois Hollande è anche l’occasione per ribadire la volontà di Francia e Italia di completare la Tav. Lo ha detto lo stesso Professore, nella conferenza stampa al termine del colloquio, confermando il bilaterale in programma proprio a Lione, “segno concreto della volontà dei nostri Paesi di dare completa realizzazione a quell´opera di alto interesse che è la Tav tra Torino e Lione”.
 
Sull’euro, Monti insiste nel chiedere un “riconoscimento da parte della Ue” ai “compiti a casa” svolti dai Paesi, per evitare che “persistano come gravi ostacoli degli spread che sarebbero privi di riferimento rispetto all´andamento economico sottostante”.
Proprio oggi uno studio pubblicato dalla Banca d´Italia nella collana ´Questioni di economia e finanza´ fa notare che se si considerano solo i fondamentali economici di Italia e Germania lo spread dovrebbe essere a quota 200 per il nostro Paese ma l´effetto-contagio nella zona euro è il motivo principale dello spread Btp-Bund su valori molto elevati oltre i 400 punti, perchè. Lo afferma uno studio pubblicato dalla Banca d´Italia nella collana ´Questioni di economia e finanza´, che contiene stime econometriche realizzate di recente in Via Nazionale.
 
Nella conferenza stampa, il presidente del Consiglio ha sottolineato: “Guardiamo con particolare attenzione a ciò che in questi giorni viene messo a punto sulla stabilizzazione dei bond dell´eurozona, e siamo lieti di aver contribuito assieme a quello che credo sia un grosso passo”, ovvero le decisioni del Consiglio Europeo di fine giugno. Ovvero “che è necessario fare i compiti a casa ma non è sufficiente: via via che un Paese realizza progressi, che ci sia un riconoscimento dalla parte della Ue di come funziona il mercato finanziario dell´Eurozona, affinché non persistano come gravi ostacoli degli spread che sarebbero privi di riferimento rispetto all´andamento economico sottostante”.
Dunque, promette Monti, “con Hollande veglieremo nell´ambito delle istituzioni comunitarie affinché venga completamente realizzato quanto deciso quella notte a Bruxelles”.
 
Sulla tenuta dell´area euro “non devono esserci dubbi”, ha avvertito il presidente francese Francois Hollande che ha esortato “tutte le parti” dell´area euro a contribuire ad intervenire per far rientrare i rialzi dei rendimenti e degli spread dei titoli di Stato di alcuni paesi giudicati eccessivi. “E´ vero quello che dice il presidente del Consiglio Mario Monti: ci sono paesi in cui i tassi di interesse sono troppo elevati, nonostante ci siano tutte le condizioni” per dimostrare che hanno avviato e che stanno applicando piani di risanamento e riforme.
“Quindi è una occasione per tutti nell´area euro per contribuire” a far rientrare questi spread, ha detto Hollande in riferimento agli accordi raggiunti dai leader europei al vertice di fine giugno. Quanto alla Bce “prenderà le sue decisioni in autonomia e non commento oltre”. Ad ogni modo “non devono esserci dubbi” sulla tenuta dell´area euro.
 
La tabella di marcia
La “prossima tappa” per l´Unione europea, consisterà nel fare in modo di tenere la Grecia nell´euro, e di rispondere ad eventuali richieste di assistenza da parte della Spagna, secondo quanto auspicato dal presidente Francese Francois Hollande. Il titolare dell´Eliseo ha descritto una sorta di ´tabella di marcia´ sintetica sul percorso che l´Europa deve ancora compiere per uscire dalla crisi.
Un percorso che prevede “tre tappe, la prima, dove siamo adesso – ha spiegato – è quella di attuare pienamente le decisioni prese al vertice europeo di giugno. Ci abbiamo lavorato assieme, abbiamo trovato un orientamento che punta a perseguire sia la stabilità che la crescita e ora queste decisioni vanno pienamente applicate”.
 
“La seconda tappa – ha proseguito Hollande – sarà quella di riuscire a sistemare la questione della Grecia, che si trascina da mesi, o almeno questo è il mio aupicio: che il nuovo rapporto della troika consenta al Consiglio europeo di ottobre continuare piano come era stato previsto nel piano per tenere la Grecia nell´euro. In questa tappa dovremo anche regolare la questione della Spagna, che richiederà se lo ritiene a questo o quel programma”.
La terza tappa sarà a fine anno e sarà sulla creazione dell´Unione bancaria e sull´approfondimento dell´Unione economica e monetaria”. Anche questa tappa verrà contrassegnata da un Consiglio europeo, che si terrà a fine anno.
“Gli europei devono sapere che siamo impegnati su questi temi: Patto di stabilità, meccanismi di intervento che ben gestiti consentono i controllare i tassi di interesse ritenuti eccessivi su alcuni paesi, e unione bancaria. Ci tengo molto al fatto che queste tappe siano chiaramente spiegate”.
 
L’appello alle parti sociali
Alla vigilia del primo incontro con le parti sociali, Mario Monti si rivolge durante la conferenza stampa con Hollande anche a imprese e sindacati per spronarle ad “acuire i loro sforzi” per la crescita e l´occupazione: “E´ il momento di lavorare insieme per creare lavoro”.
“La crescita – ha sottolineato – richiede non solo condizioni ambientali propizie, ma che ogni soggetto economico faccia i suoi sforzi per la crescita. In Italia abbiamo messo in atto riforme che mirano a rendere più facile e meno ostacolata la crescita: semplificazione, lavoro, pensioni. E domani iniziamo un ciclo di consultazioni con le parti sociali con lo scopo di attirare la loro attenzione sulla dinamica della produttività e competitività: mentre il governo si sforza con l´aiuto del Parlamento di migliorare la produttività del Paese nel suo insieme, occorre che chi rappresenta lavoro e imprese acuisca gli sforzi. E´ il momento di lavorare insieme per creare lavoro”.
In ogni caso il governo ritiene il tema dell´occupazione “centralissimo”. Monti ha spiegato che “non viene menzionato il termine occupazione” nelle conclusioni del bilaterale, ma le questioni affrontate “sono tutte finalizzate a creare nuova occupazione. La crescita è qualcosa che sarebbe velleitario che un singolo paese pensasse di perseguire da sé; quando parliamo di stabilità è una cosa senza la quale i meccanismi economici si inceppano; quando parliamo di meccanismi per controllare lo spread parliamo di meccanismi per evitare che i Tesori dei vari Paesi e le imprese paghino tassi di interesse esorbitanti che peggiorano ulteriormente competitività”.
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