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L’addio di Milano al cardinale Martini

Il capoluogo lombardo si ferma per dare l´addio al cardinale Carlo Maria Martini. Sono circa 6mila le persone che hanno assistito all´interno del Duomo ai funerali dell´arcivescovo emerito della Chiesa ambrosiana mentre altre 15mila hanno seguito la funzione sui megaschermi nella piazza davanti alla cattedrale.
 
In prima fila il presidente del consiglio Mario Monti, arrivato in chiesa insieme con la moglie. Accanto a lui, tra gli altri, il presidente del Pd Rosy Bindi, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e i ministri Lorenzo Ornaghi e Andrea Riccardi.
 
Giunto anche un messaggio dal Papa, inviato per i funerali del cardinale e teologo gesuita, messaggio che è stato letto nel Duomo di Milano dal cardinale Angelo Comastri: “Carlo Maria Martini è stato un uomo “aperto al dialogo” animato da “uno spirito di carità pastorale profonda” ha scritto Benedetto XVI, nel messaggio. “Il Signore, che ha guidato il cardinale Carlo Maria Martini in tutta la sua esistenza, accolga questo instancabile servitore del Vangelo e della Chiesa nella Gerusalemme del Cielo”.
“Cari fratelli e sorelle, in questo momento – ha scritto il papa – desidero esprimere la mia vicinanza, con la preghiera e l´affetto, all´intera Arcidiocesi di Milano, alla Compagnia di Gesù, ai parenti e a tutti coloro che hanno stimato e amato il Cardinale Carlo Maria Martini e hanno voluto accompagnarlo per questo ultimo viaggio. ´Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino´: le parole del Salmista possono riassumere l´intera esistenza di questo Pastore generoso e fedele della Chiesa”.
 
“La lunga vita del cardinal Martini è specchio trasparente” di perseveranza, “anche nella prova della malattia e della morte”. Con queste parole l´arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, ha ricordato il suo predecessore alla guida della chiesa ambrosiana durante l´omelia funebre. Dopo aver citato San Luca, il poeta R. M. Rilke, Benedetto XVI, Adorno e Sant´Ambrogio, il cardinale ha ricordato la frase tratta dal salmo 119 scelta da Martini per la sua tomba: “Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino”. Una scelta, ha sottolineato Scola, indicativa della “chiave per interpretare la sua esistenza e il suo ministero”.
Secondo Scola, Martini “ci chiede di diventare, con lui, mendicanti di Cristo. Dolorosamente consapevoli di portare il tesoro della nostra fede in vasi di creta, gridiamo al Signore ´credo, aiuta la mia incredulità´. Questo è il grande lascito del cardinale: davvero egli si struggeva per non perdere nessuno e nulla. Egli, che viveva eucaristicamente nella fede della risurrezione, ha sempre cercato di abbracciare tutto l´uomo e tutti gli uomini”.
 
L´arcivescovo di Milano ha infine ricordato il suo ultimo colloquio con Martini, una settimana prima della sua morte avvenuta venerdì scorso. “Nell´attitudine salvifica, pienamente pastorale, del suo ministero egli ha riversato la competenza scritturistica, l´attenzione alla realtà contemporanea, la disponibilità all´accoglienza di tutti, la sensibilità ecumenica e al dialogo interreligioso, la cura per i poveri e i più bisognosi, la ricerca di vie di riconciliazione per il bene della Chiesa e della società civile”.
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