Continuano le richieste a favore della crescita delle parti sociali, alle quali si è aggiunta oggi quella del segretario della Cgil Susanna Camusso di detassare le tredicesime con i proventi della lotta all´evasione fiscale.
Per dare qualche segnale di sviluppo il Governo dovrebbe riuscire insomma ad incassare una dozzina di miliardi dai prossimi mesi fino a tutto il 2013. Come fare?
La detassazione delle tredicesime per i redditi sotto i 150 mila euro costerebbe qualche miliardo, che si aggiungerebbe al miliardo chiesto da Confindustria per incentivare la ricerca e l´innovazione e ai 6 miliardi necessari nel 2013 per evitare l´aumento dell´Iva previsto da luglio. Poi c´è la richiesta di aumentare la detassazione per il salario di produttività, di ridurre “sperimentalmente” il cuneo fiscale come proposto dalla Fornero e più in generale le misure contro la disoccupazione e per il salvataggio delle imprese in crisi.
La prima leva a disposizione potrebbe giungere dai proventi dell´evasione fiscale. Quest´anno la lotta agli evasori dovrebbe fruttare da 12 a 15 miliardi che Monti ha dichiarato di non aver appostato a bilancio. Ma attenzione: quel che non è stato messo a bilancio non è l´intera cifra, ma solo la differenza tra i 10 miliardi incassati l´anno scorso e quel che si incasserà quest´anno. Dunque, ipotizzando che il gettito da evasione arrivi a 13 miliardi, la cifra disponibile per nuove spese sarebbe solo di 3 miliardi. E poi questi soldi dovrebbero andare prioritariamente a compensare eventuali riduzioni del gettito fiscale ordinario dovuto alla crisi.
Un’altra parte potrebbe essere rappresentata dal nuovo capitolo di riduzione della spesa pubblica, compreso il taglio agli incentivi “tradizionali” per le imprese e lo sfrondamento delle 720 agevolazioni fiscali per le persone. Da queste misure il Governo si attende forse un po´ ottimisticamente una diecina di miliardi. Se fosse vero e se il gettito da evasione fosse disponibile, allora ci potrebbe forse essere lo spazio per la detassazione delle tredicesime proposto dalla Camusso: una proposta che ha il merito di essere simbolicamente significativa e di essere una tantum, cioè di non impegnare il bilancio pubblico per gli anni a venire.
