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Lampi di guerra tra Siria e Turchia

L´esercito turco ha bombardato questa mattina postazioni dell´esercito siriano alla frontiera tra i due Paesi, in rappresaglia ai tiri di mortaio siriani che hanno ucciso cinque civili turchi in un villaggio di frontiera. Lo ha indicato una fonte di sicurezza. Il Consiglio di sicurezza dell´Onu si riunirà oggi per discutere dell´incidente. I paesi membri dovrebbero pubblicare una dichiarazione di ferma condanna del fuoco siriano, invitando Damasco a rispettare l´integrità territoriale dei paesi limitrofi. La bozza di dichiarazione è tuttavia ancora in via di definizione, hanno riferito alcune fonti diplomatiche delle Nazioni Unite.
 
“Tiri di artiglieria sono ripresi alle 5 (ora italiana) di questa mattina”, ha precisato questa fonte sotto copertura di anonimato. Gli attacchi turchi verso il territorio siriano sono proseguiti tutta la notte.
La Turchia aveva già bombardato ieri alcuni obiettivi siriani in rappresaglia al lancio di proiettili di mortaio siriani sul suo territorio. In una lettera del suo ambasciatore presso le Nazioni Unite Ertugul Apakan, indirizzata al segretario generale Ban Ki-moon e all´ambasciatore del Guatemala Gert Rosenthal, il cui paese presiede il Consiglio nel mese in corso, Ankara ha definito l´incidente “un atto di aggressione della Siria contro la Turchia”. In questa lettera, la Turchia ha chiesto al Consiglio di “prendere le misure necessarie per porre fine a tali atti di aggressione e assicurare che la Siria rispetti la sovranità, l´integrità territoriale e la sicurezza della Turchia”.
 
Secondo una bozza di dichiarazione preparata ieri, il Consiglio dovrebbe condannare “con la massima fermezza” l´attacco siriano in territorio turco, stimando che “tali violazioni delle leggi internazionali costituiscono una grave minaccia per la pace e la sicurezza internazionale”.
I 15 paesi membri del consiglio di sicurezza “esigono che tali violazioni cessino immediatamente”, si legge ancora nella bozza, che sarà adottata attraverso la procedura del silenzio, ovvero nel caso in cui nessuno dei paesi membri abbia nulal da obiettare entro una determinata ora.
 
In ogni caso, la Russia, fedele alleato di Damasco, ha già chiesto che il termine ultimo per le obiezioni venga fissato per le 10 di New York, le 16 in Italia, in modo che la rappresentanza russa all´Onu abbia il tempo di consultare Mosca.
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