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Contraddizioni (Usa e non solo). Sulla via di Damasco

Nello stallo diplomatico, in attesa che l´inviato speciale di U.N. E Lega araba Brahimi possa incassare i risultati dei suoi negoziati (da ultimi quelli in Cina), la guerriglia continua a scuotere la Siria. Nelle ultime ore si sono evidenziate alcune, significative, contraddizioni. I ribelli oggi hanno conquista una città vicina al confine con la Turchia, Saraqueb. Invece di gioire però il fronte degli avversari di Assad deve fare i conti con le proteste e le preoccupazioni di tutta la comunità internazionale. È stato infatti reso noto un video in cui dieci militari fedeli al regime subiscono una esecuzione sommaria. Immagini particolarmente cruente che non aiutano la causa del Consiglio nazionale siriano.
 
D´altra parte quella che è in corso a Damasco è una vera propria guerra civile e non sempre i confini degli schieramenti è chiarissimo. Oggi per esempio gli Stati Uniti sono stati accusati da entrambe le parti. La Russia, alleata di Assad, ha accusato gli Usa di lavorare per rovesciare il regime sostenendo i ribelli. Il Cns ha invece accusato gli americani di voler dividere il fronte degli oppositori. Entrambe le accuse, per quanto chiaramente faziose, fanno riferimento alle parole pronunciate dal Segretario di Stato, Hillary Clinton, che nel corso del suo viaggio nei Balcani non ha mancato di stigmatizzare le violenze comprese quelle dei ribelli “tenendo a bada gli estremisti”.
 
Non solo, il n. 1 di Foggy Bottom ha spiegato che gli Usa sono “impegnati” a lavorare con “diversi elementi dell´opposizione all´interno e all´esterno della Siria”, affinche le diverse voci anti-Assad si colaizzino in un´unica formazione ad oltre 19 mesi dall´inizio del conflitto. Come già scritto su Formiche.net, diverse fonti dell´intelligence occidentale segnalano i rischi che nella opposizione al regime prevalgano formazioni dell´Islam radicale e vicino ad Al Quaeda. Nella lunga e complessa vicenda siriana, come si vede, le buone notizie non abbondano.
 
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