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L´album dei ricordi tecnici

Spending review, spread, start up, consensus. A un anno dall´insediamento di Mario Monti a Palazzo Chigi, la torta dell´anniversario è dolceamara. L’anno di governo appena trascorso è stato “un’esperienza dura per chi governa e durissima per chi è stato governato”. Parola di tecnico.   E´ la fine di ottobre dello scorso anno e il video della conferenza stampa dei leader di Berlino e Parigi si diffonde in fretta su Internet. I sorrisini d’intesa tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy, al solo pronunciare il nome Berlusconi, riescono ad aprire un caso diplomatico in Italia, anzi nel mondo.   Dopo tanti discorsi ufficiali, numeri snocciolati quotidianamente su Pil, debito e spread, per una volta è YouTube ad essere catartico. E la credibilità italiana sembra poter rinascere al suono della campanella che sancisce il passaggio di cariche tra l´ex premier Silvio Berlusconi e il professor Mario Monti.

I sorrisi di circostanza vengono scalzati. Venti giorni dopo, il 4 dicembre, comincia l´era “lacrime e sangue”. Le lacrime sono quelle del ministro del Welfare, Elsa Fornero, il sangue quello che ribolle nelle vene degli esodati con l´approvazione della riforma sulle pensioni. La normativa, che si dimentica di un numero di persone ancora da specificare, prevede la reintroduzione del sistema contributivo, un innalzamento dell´età pensionabile a 66 anni nel 2012 e un allungamento graduale della vita lavorativa anche per le donne. I risparmi stimati si aggirano sui 22 miliardi di euro entro il 2020.   Il pacchetto liberalizzazioni arriva a metà dicembre. Sono i razzi dei tassisti che protestano a illuminare la romana Piazza Colonna sotto Natale. La protesta di questa e di altre categorie causa qualche cedimento nella linea d´azione del governo.

Lo spread si alza e si abbassa, così come la fiducia degli italiani nel nuovo governo. A marzo cominciano i giri di tavolo per la riforma del mercato del lavoro. Palazzo Chigi è preso d´assalto dal via vai delle delegazioni sindacali che cercano accordi con il governo. Il tema di dibattito nazionale torna ad essere l´articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. La riforma è approvata solo a giugno, con un sfumatura sul reintegro che richiama sul governo le critiche sia di chi lo accusa di aver accettato un compromesso pro imprese, sia di chi vede la decisione di Monti come un sopruso sui diritti dei lavoratori. Ma la riforma, quantomeno, è pronta per essere portata sul vassoio italiano al Consiglio europeo del 28-29 giugno, che sembra, in quei giorni, essere il momento della svolta della crisi europea con l´approvazione dello scudo antispread e con un nuovo focus sulla crescita costruito sull´asse Merkel- Monti – Hollande.

L´estate del 2012 comincia calda con il decreto sulla spending review. Previsti tagli alla spesa pubblica, al budget per gli enti locali, e poi di alcuni degli stessi enti locali, il blocco sull´aumento degli stipendi degli statali. Il primo round di colpi d´accetta stima un risparmio di 26 miliardi di euro nei tre anni successivi. Il prossimo step, ancora in fase di dibattito in Parlamento, prevede ulteriori tagli per 3,5 miliardi di euro. Tra gli esperti chiamati a studiare la spending review, rimane tuttora nel dimenticatoio il report del professor Francesco Giavazzi, che si occupa, tra l´altro, della riduzione degli incentivi alle imprese.   Ma la temperatura non tende ad abbassarsi nemmeno a settembre. Le polemiche continuano sulla reintroduzione della tassa sulla prima casa, l´Imu, sui beni di lusso e sull´aumento dell´Iva e delle accise sulla benzina, il cui prezzo tocca il picco tra quelli di tutta Europa.   La politica è stata a guardare, negli argomenti in cui avrebbe dovuto agire, e si è lanciata invece in una campagna elettorale avviata di buon mattino. Sondaggi, scandali, Movimento 5 Stelle, endorsement e picconate. L´anno è stato lungo, tra pacchi e regali.

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