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I sospetti degli Usa sulle acquisizioni straniere delle proprie imprese

I Paesi esteri starebbero utilizzando una strategia coordinata di acquisizioni aziendali per accedere alle tecnologie sensibli delle aziende statunitensi. Lo sottolinea un rapporto, pubblicato dal Financial Times ed elaborato dal Commitee on Foreign Investmnet degli Stati Uniti.

Sulla base delle transazioni analizzate dalla Commissione sugli investimenti stranieri negli Stati Uniti (Cfius), l’intelligence statunitense ritiene molto probabile l’esistenza di “una strategia coordinata tra uno o più governi stranieri o società di acquisire aziende statunitensi coinvolte nella ricerca, lo sviluppo o la produzione di tecnologie fondamentali per i quali gli Stati Uniti sono uno dei principali produttori”.

Questa conclusione sarebbe una svolta rispetto alla relazione elaborata lo scorso anno dalla Commissione, quando veniva ritenuta “improbabile” l’esistenza di una tale strategia.

E la relazione fornisce degli esempi che dimostrano la sua tesi. Come la prova che determinate acquisizioni, completate o tentate, di aziende tecnologiche erano state ordinate da governi stranieri o imprese da essi controllati. Oppure un’altra evidenza sarebbe rappresentata dalla fornitura di incentivi alle aziende americane, strettamente mirati, da parte dei governi esteri o di imprese da loro controllate – come borse di studio, prestiti agevolati o agevolazioni fiscali – in particolare quelli che agli osservatori del mercato sembravano essere sproporzionati e molto generosi e che in realtà erano finalizzati ad acquisire le aziende tecnologiche statunitensi.

Sono molti i paesi che hanno fatto acquisizioni, ritenute dalla Commissione, sensibili e tra questi i maggiori risultano essere Regno Unito, Cina, Canada e Francia.

Il rapporto elaborato dalla Commissione non consente però di individuare una società particolare, ma il Financial Times fa notare ad esempio che l’amministrazione Obama ha bloccato una società cinese, la Ralls Corporation, nella costruzione di un parco eolico in Oregon, adducendo motivi di sicurezza militare. Questa è stata la prima mossa del genere negli ultimi due decenni. La commissione poi è chiamato a pronunciarsi su altri progetti di acquisizione, approvati dal Canada.

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