Skip to main content

Accordo in Usa sul fiscal cliff. I tagli al Pentagono possono attendere

Il Congresso americano ratifica a cavallo della mezzanotte l’intesa sul finanza pubblica evitando il baratro, il fiscal cliff. Eroe del negoziato il vicepresidente Joe Biden che ha trattato fino all’ultimo con il repubblicani McConnell. Aumentano aliquote e capital gain per chi ha redditi oltre 450mila dollari. Pentagono salvo (per ora).

L’America si sveglia ed inizia il 2013 con un incubo in meno. Il precipizio fiscale (fiscal cliff) è stato evitato sul filo. Poco prima della mezzanotte il Senato ha varato il piano di interventi di finanza pubblica che aggiustano così il bilancio federale. Autore dell’intesa non è stata la coppia Obama-Boehner ma quella Biden-McConnell. In particolare, a risultare trionfante nella trattativa è stato il Vicepresidente, che peraltro fu determinante già l’estate 2011 quando governo e parlamento statunitense dovevano trovare un accordo proprio sui conti pubblici.

Il provvedimento approvato a larghissima maggioranza è chiaro sul fronte delle nuove entrate: aumentano le tasse per i più ricchi. In particolare, chi ha un reddito oltre i 450mila dollari pagherà un aliquota fiscale del 39,6% (prima era del 35%) e vedrà aumentarsi l’imposta sul capital gain dal 15% al 20%. Gli sgravi previsti a favore del ceto medio inizieranno invece a ridursi per i redfiti oltre i 200mille dollari.

Sul piano del taglio della spesa pubblica le cose sono, negli Usa come da noi, più difficili. In particolare, in America una delle voci più consistenti e discusse è quella relativa alla Difesa. Il Pentagono, stando ai piani previsti, dovrebbe mettere mano a riduzioni di budget non marginali. Qui però non si parla solo di numeri, di finanza, ma di un comparto industriale che una doppia valenza strategica, sia in termine di Pil (e di ricerca e sviluppo tecnologico) sia in termini geopolitici. Insomma, è una matassa difficile da sbrogliare. E non a caso, Biden e McConnell hanno scelto di suggerire un rinvio di due mesi per analizzare meglio il dossier e le possibili soluzioni. Se in questi mesi la parola più ripetuta è stata “fiscal cliff”, ora i cittadini dovranno abituarsi a sentire parlare di “sequestration”, ovvero dei tagli che potrebbero riguardare il dipartimento della Difesa.

×

Iscriviti alla newsletter