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Bersani e Ingroia desistono dalla desistenza

La Rivoluzione civile di Antonio Ingroia chiude “definitivamente” la porta al dialogo con il Pd: nessun patto di desistenza, ha fatto sapere l’ex pm e leader del movimento, “quella porta che abbiamo lasciato aperta troppo a lungo da questo momento si chiude, ci rivedremo in Parlamento”. Una trattativa che “non c’è mai stata”, ha ribattuto Bersani: “Ognuno si prende le proprie responsabilità”.

Il partito di Bersani ha attaccato Ingroia presentando in un hotel romano le teste di serie delle sue liste, è “responsabile del disastro” provocato dal governo Monti. “Il Pd porta con sé la responsabilità politica del disastro provocato dal governo Monti, che ha scaricato la crisi sui ceti medi e bassi. Hanno fatto gravissimi errori politici”. E Bersani, ha insistito, continua a “inseguire Monti sul suo stesso terreno”, come dimostra il no alla patrimoniale che invece “Rivoluzione civile appoggia: i ricchi devono pagare più tasse”.

Per l’ex procuratore aggiunto di Palermo “gli accordi tra Bersani e Monti sono chiari”, il Pd “inciucia” con il premier dimissionario. Mentre a noi, ha rivelato Ingroia, ha proposto solo “accordi dietro le quinte, attraverso intermediari, nè ci è venuto incontro, visto che mai ha dimostrato di non voler fare accordi con Monti”.

Accuse che Bersani rispedisce al mittente: “Ognuno si prende le proprie responsabilità, avrei apprezzato una maggiore consapevolezza della situazione, ma non c’è mai stata alcuna trattativa per la desistenza”, ha detto il leader del centrosinistra da Milano. Anche perchè c’è “una distanza piuttosto netta” tra il Pd e Rivoluzione civile. Certo, ha ammesso, “un gesto di consapevolezza della situazione in Lombardia sarebbe stato apprezzato. Non c’è bisogno di patti, se ciascuno si prende la propria responsabilità il mio apprezzamento non manca di sicuro”.

Sempre a Ingroia che aveva detto di non temere una vittoria di Berlusconi (“politicamente finito”) per smontare gli appelli al ‘voto utile’, Bersani ha replicato: “Per me l’avversario è Berlusconi, il leghismo, il populismo. Non abbiamo lezioni da prendere da nessuno sui temi della legalità e della trasparenza.
Sappiamo che la battaglia si svolge così: vince chi arriva primo in una logica di bipolarismo. Quindi a Ingroia dico: attenzione, sono i progressisti, il Pd, che possono costruire un’alternativa alla destra. Nessun altro può farlo”. Controreplica di Ingroia: Bersani è “in difficoltà” e “finge di non capire”: “Venti anni di berlusconismo sono stati possibili anche grazie al Pd”.

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