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La rivalità indiana di Cameron e Hollande

Il premier britannico David Cameron e il presidente francese François Hollande non sono divisi solo dalla Manica. I due si sono ritrovati quasi a sgomitare nelle loro visite in India. Il leader conservatore britannico ha assicurato piena collaborazione alle indagini che circondano la fornitura alle forze armate del sub continente di elicotteri Agusta Westland, la controllata italo britannica del gruppo Finmeccanica. “Risponderemo a tutte le richieste di informazioni, e mi rallegro che le autorità italiane indaghino su questa vicenda”, ha affermato.

L’interesse inglese al mantenimento della commessa indiana per Finmeccanica

Le dichiarazioni di Cameron sono arrivate durante un viaggio di Stato in India caduto a breve giro dopo quello di Hollande. Il tutto mentre il governo di Nuova Delhi, ad un anno dalle elezioni, si trova a dover gestire l’imbarazzante risonanza mediatica delle accuse di corruzione internazionale in questa fornitura di elicotteri. In questo clima, i due esponenti europei sembrano in aperta competizione nel cercare di tutelare i rispettivi interessi nazionali, in un Paese di crescente rilevanza sulle commesse militari.

La rilevanza del mercato indiano per Dassault

Un mercato cruciale per il gruppo francese Dassault, che proprio in India è riuscito ad ottenere uno dei pochissimi successi all’estero sulla vendita dei suoi caccia Rafale: ben 126 esemplari sui quali sta portando avanti trattative ristretta con Nuova Delhi. Una partita da 12 miliardi di dollari, il cui contratto definitivo non è stato ancora firmato. Se nei giorni scorsi Hollande aveva detto di auspicare che la partita si sarebbe chiusa presto, le autorità indiane ieri sono apparse prudenti, se non fredde.

La posizione indiana

E’ ancora “troppo presto”, ha avvertito il ministro della Difesa A.K. Antony, per dire se la vicenda Finmeccanica possa influenzare i negoziati in corso con la francese Dassault.
Intanto Cameron è sembrato cercare di barcamenarsi per rilanciare agli occhi degli indiani l’alternativa dei caccia Typhoon, prodotti dal consorzio europeo Eurofighter, di cui fa parte la britannica Bae Systems. Una soluzione in competizione con i caccia Rafale sponsorizzati dal presidente francese. E per cercare di ingraziarsi le sue controparti indiane, Cameron è arrivato a declamare la serietà delle regole anti corruzione nel Regno Unito. “Abbiamo approntato una normativa anti corruzione che probabilmente è la più rigorosa al mondo”, ha detto.

Il caso Bae Systems

Peccato che Londra non possa citare come fulgido esempio di lotta alla corruzione il caso della maxi commessa in Arabia Saudita proprio di Eurofighter, in cui su Bae Systems si era aperta una indagine ben più grande e ramificata di quella che ora tocca il gruppo italiano. Indagine che poi venne archiviata a seguito di forti sollecitazioni di Londra e dei sauditi. Tra l’altro del consorzio Eurofighter fa parte la stessa Finmeccanica, con la Alenia Aermacchi.

Le speranze di Agusta Westland

La scorsa settimana l’India ha annunciato di aver avviato le procedure di annullamento del contratto da 748 milioni di dollari per 12 elicotteri militari Agusta Westland, dopo lo scandalo esploso con gli arresti dell’ex amministratore delegato e presidente di Finmeccanica, Giusepe Orsi, sospettato di corruzione internazionale proprio su questa commessa. Ma ora il gruppo italiano rivendica di aver agito in maniera sempre corretta in India. E la società ha aggiunto di essere “fiduciosa che AgustaWestland possa dimostrare che la propria condotta sul mercato indiano è stata conforme alle disposizioni di legge e ai principi etici sopra ricordati”.

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