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I Repubblicani che lodano il Medicaid di Obama

L’obiettivo di Barack Obama di dare un’assicurazione sanitaria a circa 30 milioni di americani in più con la sua riforma potrebbe essere raggiunto grazie (anche ) ai Repubblicani. Sette governatori del Grand Old Party sembrano intenzionati, spinti dall’industria della sanità e dai cittadini, e a espandere il Medicaid, il programma sanitario in aiuto dei poveri. La notizia è uscita sul New York Times.

La Corte Suprema, lo scorso anno, giudicando la riforma sanitaria del presidente degli Stati Uniti, aveva lasciato agli Stati il potere decisionale sull’espansione di Medicaid, aprendo il confronto politico tra Washington e gli Stati conservatori.

Il governo federale pagherà l’intero costo delle nuove coperture assicurative tra il 2014 e il 2016, e il 90% negli anni successivi. Ma molti Repubblicani avevano subito espresso preoccupazioni sull’impegno a lungo termine del governo federale, e messo in dubbio l’utilità di un aumento della spesa per il programma sanitario in un periodo in cui è necessario combattere il deficit. Per questo, molti si erano detti contrari alla riforma.

In Florida, il governatore Rick Scott ha rivisto la sua posizione mercoledì, annunciando il suo sostegno all’espansione di Medicaid, perché servirà non solo a salvare vite, ma anche a creare posti di lavoro e a stimolare l’economia. Simili considerazioni sono state fatte dai governatori di Arizona, Michigan, Nevada, New Mexico, North Dakota e Ohio, che hanno tutti annunciato l’intenzione di fornire l’assistenza sanitaria a un numero maggiore di persone. A livello nazionale, Medicaid copre 60 milioni di persone, in gran parte poveri e disabili.

Secondo il Congressional Budget Office, circa 17 milioni di persone in più potrebbero ricevere una copertura assicurativa se tutti gli Stati decidessero di optare per l’espansione del programma. Finora, 22 Stati hanno aderito, 17 si sono detti contrari e 11 non hanno ancora deciso.

Tra i motivi che potrebbero aver convinto i governatori repubblicani, secondo il New York Times, ci sarebbe quello elettorale: Obama ha vinto alle ultime elezioni in cinque dei sette Stati citati – esclusi Arizona e North Dakota – e alcuni tra questi governatori cercheranno la rielezione il prossimo anno.

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