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Il dossier grillino di Renzi su Bersani e i bersaniani

Il fair play sta per evaporare. L’attivismo di Matteo Renzi, che finora era tutto comunque a beneficio del Pd anche se guardava oltre i consueti steccati partiti, sta mirando al quartier generale bersaniano.

Il dado è tratto? L’offensiva renziana è diretta a stritolare i vertici del Pd? Le domande non sono peregrine dopo che militanti e dirigenti del Pd hanno letto oggi l’articolo del Corriere della Sera in cui si svela un dossier che il sindaco di Firenze avrebbe fatto compilare in stile grillino sui costi della casta bersaniana nel Pd, come viene definita in ambienti renziani. Una sorta di arma finale da un lato per criticare i benefici degli alti dirigenti del partito e dall’altro per dimostrare la bontà di superare e abolire il finanziamento pubblico ai partiti; una proposta su cui Bersani e i bersaniani nicchiano, anzi criticano il grillismo del sindaco di Firenze.

Ecco quello che scrive oggi Maria Teresa Meli sul quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli. Qualche tempo ha Renzi si è fatto fare da un amico fidato uno studio della situazione del partito. I dipendenti del Pd sono più di 180. Nel report in questione “si trovano dei numeri impressionanti”, secondo il Corriere: 14 persone all’ufficio stampa del partito, tre persone addette solo a Rosy Bindi, il meno importante dei dirigenti del Pd ha almeno due segretarie e 3.500 euro di stipendio e altro ancora.

“Nel rapporto – si legge nell’articolo di Meli – si fanno le pulci a tutti, al direttore di Youdem, la pasionaria di Bersani, Chiara Geloni, a Matteo Orfini, al tesoriere Antonio Misiani: un lungo elenco di nomi, con accanto retribuzione, eventuali secondi contratti e precisazioni sui costi dell’alloggio”.

E’ iniziato lo scontro finale fra Renzi e Bersani?

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