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Solo più investimenti pubblici nel Sud Europa salveranno l’Ue

La recessione europea sfocerà a breve in depressione se nell’Eurozona non ci sarà un’inversione di tendenza che stimoli spesa pubblica ed esportazioni e allenti le morse del rigore fiscale. Ne è convinto il think thank belga Bruegel che, in un post a firma di Guntram Wolff, analizza gli errori dell’Unione e i passi per stimolare la stagnante economia continentale.

QUEL CHE MANCA ALL’EUROPA
I leader riuniti a Bruxelles per il Consiglio europeo hanno discusso delle linee economiche fornite dalla Commissione nel quadro del semestre europeo, in particolare nel cosiddetto Annual growth survey che identifica gli obiettivi di crescita dell’Unione.

Nel documento – scrive Wolff – la Commissione europea sostiene giustamente la necessità di un consolidamento fiscale negli Stati membri con finanze pubbliche insostenibili e il fatto che tali stati non debbano inseguire obiettivi nominali, ma piuttosto concentrarsi sulla struttura di bilancio.

Ci sono però altri aspetti su cui i leader europei dovrebbero concentrarsi.

In una situazione in cui la zona euro è ancora in una fase di recessione, l’orientamento della politica macroeconomica dell’area nel suo complesso è diventata troppo restrittiva.

La recessione della zona euro si è acuita in modo significativo secondo tutti gli indicatori disponibili e bisogna agire con urgenza per evitare che si trasformi in una vera e propria depressione.

La Commissione europea ha giustamente messo in evidenza la necessità di regolare le finanze pubbliche nel Sud dell’Europa, in particolare quando l’accesso al mercato sta per essere perduto.

Ma ora la discussione dovrebbe concentrarsi su come affrontare la recessione nella zona euro e la Germania dovrà svolgere un ruolo importante.

IL RUOLO DELLA GERMANIA
In primo luogo, i Paesi con spazio fiscale – come la Germania – dovrebbero utilizzare fondi pubblici per aumentare gli investimenti. Quando i tassi di interesse sovrani sono prossimi allo zero, è il momento di sfruttare l’occasione per impegnarsi in progetti a lungo termine di infrastrutture pubbliche.

Una grande domanda pubblica tedesca andrebbe a beneficio anche del resto della zona euro e in particolare dei paesi che hanno recentemente visto rafforzare in modo significativo le loro esportazioni, come la Spagna e l’Italia.

LA RIPRESA PASSA DAL SUD
Investire nel futuro del Sud Europa servirà per Bruegel anche ad aumentare la stabilità politica e sociale, che è senza dubbio cruciale per l’euro.

Alcune riforme urgenti e necessarie in alcuni paesi dell’Europa meridionale sono state rinviate perché comportano un significativo costo politico nel breve periodo, mentre altre non sono state realizzate per mancanza di risorse.

Con tassi di disoccupazione giovanile di oltre il 50% in Spagna e di oltre il 20% in altri Paesi del Sud, sarebbe saggio offrire a questi paesi un aiuto significativo per intraprendere riforme appropriate del mercato del lavoro e dei prodotti.

Risorse significative per costruire un sistema di istruzione duale – di alternanza scuola-lavoro sul modello tedesco – sarebbero per esempio un segnale convincente e contribuirebbero ad attenuare il grave problema della disoccupazione.

Se inoltre l’aiuto fosse anche di dimensioni macroeconomiche – conclude Bruegel – sarebbe un modo efficace per superare la recessione nella zona euro. Un euro speso in Spagna, infatti, avrà un effetto molto più grande di uno speso in Germania nelle circostanze economiche attuali.

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