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Ripensare l’Europa per tornare competitivi. Parla Confuorti

Il futuro dell’economia italiana è sempre più legato alla ricerca di soluzioni che sappiano coniugare il rigore dei conti pubblici alla necessità di crescere e che possano mettere in relazione le peculiarità locali con una visione globale.
Impresa non facile, che per riuscire ha bisogno che siano messe in rete le migliori risorse che è possibile raccogliere nella società.
È questa la convinzione di Francesco Confuorti (nella foto), presidente di Advantage Financial che ieri a Milano ha organizzato la quinta edizione del convegno “Global perspectives competitiveness and growth“. All’ordine del giorno previsioni sull’andamento dei mercati, Paesi emergenti ed economia verde, con un occhio di riguardo all’Italia.
Tra gli ospiti l’ex ministro dell’Ambiente Corrado Clini, l’economista Lorenzo Bini Smaghi e Carlo Cottarelli, responsabile del dipartimento affari fiscali del Fondo monetario internazionale.

UN PROBLEMA STRUTTURALE
Dal supplemento ”Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffuso dalla Banca d’Italia emerge che a marzo il debito pubblico italiano si è attestato a 2.034,7 miliardi di euro, 17 miliardi in più rispetto a febbraio e 12 in più rispetto al precedente record storico di gennaio 2013. Un dato negativo, che Confuorti commenta con prudenza: “È un problema antico e di difficile soluzione, ma ha delle ragioni strutturali”. Sul governo Letta: “Non esprimo mai giudizi politici, mi auguro solo che si aggrediscano i veri problemi del Paese: disoccupazione, scarsa competitività e per l’appunto debito”.

SOLUZIONI PER LA CRESCITA
Come affrontare problemi così complessi? “Nel nostro forum – sottolinea il presidente di Advantage Financial – abbiamo già fornito tutte le risposte del caso. Non possiamo ignorare che nei prossimi anni il peso dell’economia europea diminuirà drasticamente se lo si confronterà a quello delle altre economie mondiali. Il Pil continentale passerà rapidamente dal 28% al 14% di quello globale. Il nostro problema principale saranno quello di avere una visione chiara di come crescere e pagare i debiti, Per questo – conclude Confuorti – sarà essenziale riformulare la nostra economia sulla base di una nuova sostenibilità”.

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