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Stop al rogo di pneumatici a Napoli e dintorni

L’hanno soprannominata la terra dei fuochi a causa dei roghi dei rifiuti che sono in forte aumento in tutto il napoletano. In questo scenario dove la criminalità organizzata prospera anche sul business dei rifiuti un ruolo importante viene svolto dai pneumatici, al contempo mezzo e destinatario di tali incendi.
Per ripulire la provincia di Napoli da pneumatici abbandonati il 24 Aprile scorso è stato siglato un protocollo di intesa tra l’ex ministro dell’ambiente, Corrado Clini, il prefetto di Napoli Francesco Antonio Musolino, il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris e Giovanni Corbetta direttore generale di Ecopneus, il principale consorzio che si occupa della raccolta, del trattamento e dello smaltimento dei pneumatici fuori uso (PFU).

Il protocollo d’intesa
“Intervenire per eliminare gli pneumatici abbandonati ed avviarli ad un corretto riciclo e smaltimento rappresenta una operazione di grande valore ambientale ma anche un segnale forte dello Stato nella lotta alle ecomafie”, spiega Clini. Ecopneus ha comunicato al Ministero che alcuni produttori ed importatori di pneumatici suoi soci, hanno segnalato di voler provvedere a coprire i costi di tale intervento, mettendo a disposizione la somma derivante dai propri avanzi di gestione.
“Al progetto che ha riguardato la provincia di Napoli presto si aggregheranno altri comuni dove vige l’abitudine di bruciare i rifiuti all’aperto”, ha detto Corbetta in una conversazione con Formiche.net. “Rifiuti che da una parte riguardano il mondo dell’agricoltura a cui si aggiungono altri materiali illeciti portati in loco e bruciati essenzialmente per sottrarne le prove tra i quali è possibile citare farmaci, amianto, fusti di residui chimici”, ha precisato il direttore generale di Ecopneus.
Il protocollo punta alla raccolta e allo smaltimento degli pneumatici abbandonati dopo essere stati immessi in modo illecito nel mercato. “Va ricordato – aggiunge Corbetta – che molto è stato fatto con il decreto dell’aprile 2011: “Regolamento per la gestione degli pneumatici fuori uso”, che ha stabilito un contributo ambientale per la gestione dei pneumatici fuori uso”.

Un doppio circuito
In questo contesto il pneumatico gioca un duplice ruolo. “Da una parte diventa un modo per innescare gli incendi di ulteriori rifiuti, dall’altro il loro rogo contribuisce a far sparire gli pneumatici introdotti illegalmente nel mercato. Ovviamente il circuito che si innesca è di stampo mafioso: qualcuno si fa pagare da chi se ne libera. Un flusso molto consistente parallelo a quello ufficiale che prolifera soprattutto nelle zone di Napoli e Caserta”, dichiara Corbetta.
Un intervento extra quindi rispetto alla normale attività svolta di Ecopneus e mirato a ripulire le zone più a rischio dagli pneumatici abbandonati nel rispetto della normativa vigente, con tracciamento e rendicontazione al quale si aggiunge una operazione di informazione tesa al cambiamento della cultura destinata agli utilizzatori di pneumatici e agli operatori del settore per contrastare e prevenire il fenomeno.
“Le operazioni illecite perpetrate in queste zone arrecano un doppio danno, all’Erario e all’ambiente. Nel primo caso come conseguenza del mercato illegale dei pneumatici nel secondo per il pericolo per l’ambiente e per la salute dei cittadini derivato dai roghi altamente tossici”, commenta il dg di Ecopneus.

Le applicazioni
Il recupero degli pneumatici fuori uso e il loro riutilizzo sotto forma di materia e di energia dà un contributo importante al miglioramento dell’ambiente: “Le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU da parte di Ecopneus spaziano in campi diversi”, ha commentato Corbetta. Tra queste è possibile evidenziare “superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo, pavimentazioni in ambito degli sport equestri); asfalti stradali con bitume modificato per la realizzazione di strade che durano di più, resistenti alle intemperie, meno rumorose, più drenanti in caso di pioggia; cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie nelle nostre città; materiali isolanti impiegati in edilizia per l’isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti”.

 

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