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Grillo e Boccia, la Rai logora chi non ce l’ha?

Nel guidare il suo governo di larghe intese, Enrico Letta si muove con la lentezza e la cautela di chi sa bene che una “strana” alleanza, così come è stata ribattezzata quella tra Pd e Pdl, non può che camminare costantemente sul filo dell’incomunicabilità.

Accade così che il lettiano Francesco Boccia (nella foto), uomo di fiducia del premier e a costante colloquio con il centrodestra non solo per ragioni di governo (sua moglie è il ministro pidiellino delle Politiche agricole Nunzia Di Girolamo) apra un piccolo giallo interno alla maggioranza.

LO SFOGO DI BOCCIA
Dalla sua pagina Facebook, il deputato pugliese compie un’inedita virata a sinistra, scagliandosi contro l’attuale gestione di viale Mazzini.
Sinistra Ecologia Libertà – scrive in un post – ha ragione nel chiedere chiarezza sulle ultime operazioni finanziarie in Raï, per non parlare degli assetti di un’azienda che continua a vivere grazie ai contribuenti, senza produrre valore culturale ed economico, né tantomeno innovazioni. Anzi ultimamente distruggendo anche i residui di qualità degli ultimi anni. Mentre il Paese è in affanno – aggiunge piccato – la Rai non è un porto franco dove tutto è possibile. La vigilanza farà ciò che è opportuno, ma non possiamo assistere muti a quanto denunciato da Sel. La Rai ricordi che risponde a parlamento e Corte dei Conti. Chi pensa di fare il padrone assoluto con i soldi dei contribuenti, cosi come è successo negli anni che abbiamo alle spalle, ha fatto male i conti.”

A COLAZIONE CON GUBITOSI
Se il centrosinistra critica apertamente la Rai, il centrodestra pare invece rafforzare la propria presenza a Viale Mazzini. In un’intervista a Panorama, il direttore generale della tv di Stato Luigi Gubitosi ammette di aver fatto colazione con i pidiellini Paolo Romani, ex ministro dello Sviluppo economico e viceministro dello Sviluppo economico con delega alle comunicazioni e Maurizio Gasparri, ex ministro delle comunicazioni. Durante l’incontro, spiega Gubitosi, “mi hanno chiesto anche di Mauro Mazza e Augusto Minzolini”, giornalisti vicini al centrodestra (Minzolini, ex direttore del Tg1, è ora senatore del Pdl).

IL VENTO GRILLINO
Tutto ciò accade in un momento delicato per la maggioranza, che deve fronteggiare la richiesta pressante e quotidiana del Movimento 5 Stelle di entrare nella stanza dei bottoni. Beppe Grillo, come componente di minoranza, chiede per il suo partito la presidenza della Commissione di vigilanza della Rai, proprio all’indomani della svolta televisiva che porterà il movimento a confrontarsi con i giornalisti.

Intervista di Vito Crimi a Sky Tg24: Il Copasir e la Vigilanza Rai spettano a noi

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