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Santanché-Capezzone-Fitto: il nuovo tridente della Forza Italia bis?

Santanché-Capezzone-Fitto: il nuovo tridente della Forza Italia bis? Proseguono tra i berlusconiani i vertici per dare corpo alla decisione del Cavaliere di tornare al marchio che fu. Con una serie di anime contrarie che nel partito si fronteggiano, come nei giorni scorsi il duo Bondi-Cicchitto ha fatto, incrociando le “lame” della dialettica politica. Ma come sarà e con quali volti si svilupperà il contenitore azzurro post Pdl?

Settimana di incontri
Quella che si apre oggi sarà una settimana fitta di vertici, ufficiali e non. Martedì sera Silvio Berlusconi incontrerà il gruppo dei deputati del Pdl e, come conferma un senatore azzurro, è lì che si giocherà la partita. Il perché è presto detto, dal momento che proprio a Montecitorio il gruppo è “solidamente spaccato” in falchi e colombe. Dove i primi puntano a raccogliere la golden share del nuovo soggetto, decidendo i coordinatori-manager regionali (incaricati di rastrellare i fondi sui territori), scegliendoli in base ad un rigido protocollo che non riguardi passate affiliazioni (ex An, forzisti della prima ora, verdiniani, filo leghisti) ma preferisca giovani imprenditori motivati, possibilmente nuovi a questo tipo di esperienza. Magari affiancati da nomi pesanti dell’industria italiana, come Benetton o Zanetti (patron di Segafredo caffè). E dall’altro lato le “colombe ministeriali”, che invece preferirebbero proseguire l’avventura sotto le vecchie insegne del Pdl, che vedono in cattiva luce gli attacchi alla truppa governativa e non vorrebbero essere spodestati dal tridente di cui sopra. Che invece preme, e parecchi, per tentare un’accelerata e – si dice – anche una spallata alla segreteria abulica targata Angelino Alfano.

Saggezza democristiana
La riunione di domani? Sarà solo “un proseguimento dello sfogatoio”, anticipa a Formiche.net l’ex ministro Gianfranco Rotondi. “Non mi aspetto clamorose novità, anzi ci sarà spazio per delusioni più che per entusiasmi”. E la motivazione sta nel fatto che “senza Berlusconi la chiusura del cerchio è materialmente impossibile”. Sul tavolo di domani non ci sarà soltanto il nodo del partito, ma piuttosto i rapporti con il governo, i provvedimenti economici, il pacchetto riforme. Le definisce “sedute di analisi collettiva”, per cui, proprio come in quelle occasioni si conviene, ognuno porterà il suo problema. “Ci sarà chi parlerà dell’Imu perché la vede come una personale battaglia ideologica, chi della riforma per eliminare il bicameralismo, chi della legge elettorale, chi del finanziamento dei partiti, chi della nuova Forza Italia, magari io parlerò della Democrazia cristiana”.

La possibile sintesi
Ma quale la sintesi? Sarà “un lento scivolamento verso la quiete di agosto, che tradizionalmente è il maggiore contributo alla stabilità dei governi”. E la mancata elezione di Daniela Santanché alla vicepresidenza della Camera? Un passaggio a cui si ovvierà senza problemi, aggiunge Rotondi, “se volete la mia impressione, non accadrà nulla”. In quanto il core business del Pdl è il Cavaliere, non a caso due giorni fa lo stesso Rotondi si era detto disponibile a lasciare il suo scranno. Il ragionamento che si fa a piazza San Lorenzo in Lucina (nuova sede degli azzurri) è che se per un’inchiesta giudiziaria Berlusconi non dovesse più essere in campo, a quel punto “a me personalmente interesserebbe poco se si facesse Forza Italia o se si resterebbe Pdl, sarebbe un argomento che non ci riguarderebbe più”. Ma proprio il “no” alla Santanché celerebbe il fastidio azzurro di una sua “opa” verso la nuova Forza Italia. Che, in molti sono pronti a scommettere, sarebbe già cosa fatta.

twitter@FDepalo

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