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Papa Francesco chiude la porta al sacerdozio femminile

Tornano a far discutere le suore americane riunite nella Leadership conference of women religious (Lcwr), la conferenza che riunisce circa l’ottanta per cento delle 57 mila religiose attive negli Stati Uniti. Stavolta a parlare non sono i vertici attuali, da più di un anno e mezzo in rotta con il Vaticano, ma suor Theresa Kane, che della Lcwr fu presidente nel 1979. Parlando al National Catholic Reporter, Kane ha invitato Papa Francesco a dire sì al sacerdozio femminile. Una questione che Bergoglio ha definito chiusa lunedì scorso, conversando con i giornalisti a bordo dell’Airbus 330 dell’Alitalia che lo ha riportato a Roma dopo la Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro.

Le parole del Papa
Queste sono state le esatte parole del Papa sul tema: “Io vorrei spiegare un po’ quello che ho detto sulla partecipazione delle donne nella Chiesa: non si può limitare al fatto che faccia la chierichetta o la presidentessa della Caritas, la catechista… No! Deve essere di più, ma profondamente di più, anche misticamente di più, con questo che io ho detto della teologia della donna. E, con riferimento all’ordinazione delle donne, la Chiesa ha parlato e dice: “No”. L’ha detto Giovanni Paolo II, ma con una formulazione definitiva. Quella è chiusa, quella porta, ma su questo voglio dirti una cosa. L’ho detto, ma lo ripeto. La Madonna, Maria, era più importante degli Apostoli, dei vescovi e dei diaconi e dei preti. La donna, nella Chiesa, è più importante dei vescovi e dei preti; come, è quello che dobbiamo cercare di esplicitare meglio, perché credo che manchi una esplicitazione teologica di questo”.

Una chiesa per il 21° secolo
Ma a suor Theresa Kane non basta il riferimento di Bergoglio all’importanza di Maria: “Le massime autorità religiose continuano a dire che Maria è stata così importante, mettendola su un piedistallo. Poi, però, non si pone mai la donna su un piano di uguaglianza rispetto all’uomo”. Da qui la speranza che Francesco “apra le porte alla questione delle donne prete e conduca così la chiesa nel ventunesimo secolo”. Questa, spiega la religiosa, “sarebbe un’esperienza meravigliosa per i cattolici”. Il problema è che il Pontefice argentino ha chiuso la questione ricordando che sul tema si era già espresso “in maniera definitva” Karol Wojtyla. Ma per suor Theresa anche questa obiezione è superabile: “È vero che Giovanni Paolo II ha deciso così, ma Giovanni Paolo II è morto”.

Il contenzioso con Roma
Posizioni, se possibile, ancor più estreme di quelle dell’attuale presidente della conferenza, suor Florence Deacon. La religiosa si era detta “delusa e illusa” nei mesi scorsi per la posizione di Francesco riguardo la vicenda che le vede oggetto di un contenzioso con il Vaticano. L’origine del caso va ricercata nelle posizioni poco ortodosse della Lcwr, dalla vicinanza alle politiche liberal dei Democratici e di Barack Obama alla tendenza ad “andare oltre la chiesa” e perfino “oltre Gesù” emersa durante la visita apostolica ordinata nel 2008 dall’ex prefetto della congregazione per gli Istituti di vita consacrata, il cardinale Franc Rodé. Una delle questioni più delicate consisteva nel rifiuto manifestato dalle suore che a fondamento della vita religiosa femminile ci fosse la messa celebrata da un sacerdote maschio. Con il pensionamento di Rodé, però, la linea della congregazione romana si ammorbidì: il nuovo prefetto, il cardinale brasiliano Joao Braz de Aviz si è sempre mostrato più disponibile a cercare un compromesso e una soluzione che non chiudesse le porte alla Lcwr. Molto più dura è la linea della congregazione per la Dottrina della fede, sia con l’ex prefetto (il cardinale William Levada) sia con l’attuale (Gerhard Muller).

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