Skip to main content

Francesco Favotto, l’economista che non vuole rendere impopolare Veneto Banca

“Alla messa domenicale delle 10 il parroco del Santuario della Beata Vergine della Crocetta propone una preghiera collettiva affinché i nuovi amministratori della banca siano giusti e umani”. La pittoresca descrizione è di Paolo Possamai su Repubblica. Una preghiera per quello che, non solo per il parroco ma per Montebelluna tutta, sarà il Cda che porterà Veneto Banca in Europa. E alla sua guida, un uomo di scienza più che di banche, il presidente Francesco Favotto, professore di economia aziendale all’università di Padova. Uno che sembra essere stato scelto proprio perché figlio della sua Terra.

L’EREDITA’ DI CONSOLI

Basterà? Veneto Banca è una popolare e ha il 90% del suo business composto da rapporti inferiori ai 250mila euro. Ma negli ultimi 15 anni ha conosciuto un incremento impetuoso, sotto la guida di Vincenzo Consoli, che he ha lasciato da ad, ma resta direttore generale. “Il gruppo – ricorda Possamai – è diventato il dodicesimo polo creditizio nazionale per masse amministrate, integrando nel tempo Popolare Intra, Carifac, Apulia, Meridiana, Banca di Bergamo. Sta qui la vera sfida di Favotto e del suo vice, Alessandro Vardanega, presidente uscente di Unindustria Treviso”.

LA SFIDA DI FAVOTTO

Pacato e riflessivo, Favotto avrà innanzitutto l’onere di ricucire lo strappo con Banca d’Italia, accusata dal board uscente di aver trattato con troppa severità la popolare veneta. Con l’obiettivo finale di ricevere la promozione dell’Europa dopo le bastonate ricevute a casa. E dopo gli applausi a scena aperta dell’assemblea in cui è stato eletto – rivolti in verità più al suo predecessore Flavio Trinca – forse ora gradirebbe che le luci si spegnessero, per poter lavorare. Lo farà in collaborazione con un Cda composto da sei imprenditori e tre avvocati esperti di banca, un ex dirigente dell’ufficio legale di Banca d’Italia e due commercialisti esperti di sistema del credito nel Collegio sindacale.

CHI E’ FAVOTTO

Mentre nel curriculum di Favotto, 67 anni, trevigiano di Castelfranco Veneto, compare una sola volta la parola “banca”: è stato consigliere di amministrazione in Banca Cassa di Risparmio di Firenze, del gruppo Intesa Sanpaolo. Favotto è professore di economia aziendale alla facoltà di Economia dell’Università di Padova e ha una formazione internazionale ante-litteram. Dopo la laurea in Economia e Commercio a Cà Foscari, Venezia, ha lavorato in Finlandia e Svezia e ha approfondito gli studi presso le Scuole di Management di Berkeley in California e del MIT di Boston. Nel 1971 inizia ad insegnare economia aziendale presso l’Università di Padova, ateneo in cui ricopre nel corso degli anni diverse cariche: Direttore di Dipartimento, Preside di Facoltà e ProRettore. Nel 2002 ha avviato con l’Università del Michigan, Dearborn, una Scuola estiva di Management e con l’Università di Versailles un “Master internazionale in Business and Management”, specializzazione Profumeria e Cosmetica. È stato presidente del Corso di Laurea interfacoltà in “Scienze e Cultura della Gastronomia e della Ristorazione”, membro del Consiglio Universitario Nazionale.

Nessuna macchia, solo la certezza che le competenze per portare Veneto Banca in Europa, e forse nel mondo le ha sul serio.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter