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Google reinventa l’email con Inbox. Rivoluzione o confusione?

Rivoluzione in casa Google. E forse per la posta elettronica così come l’abbiamo conosciuta finora.

Il colosso di Mountain View ha introdotto una nuova applicazione per email, separata da Gmail, chiamata Inbox. Si tratta in parte di un’evoluzione delle tabs già introdotte da Google in Gmail, cioè le caselle che separano la posta in entrata dai messaggi dei social network e dalle promozioni pubblicitarie. Ora la nuova app sarà costruita sui cosiddetti Bundles, che “raggrupperanno” tipi simili di messaggi, per esempio tutte le comunicazioni della banca, tutti i messaggi del capo, tutti quelli del partner, gli aggiornamenti dell’ordine professionale di appartenenza, e così via. Ovviamente l’utente si personalizzerà i suoi Bundles a seconda delle sue necessità.

COME FUNZIONA INBOX

I Bundles sono il cardine della Inbox, ma ci saranno anche gli Highlights, che serviranno a “evidenziare” le email importanti, mettendole a centro pagina: per esempio foto spedite da amici, itinerari di viaggio, informazioni su eventi di rilievo. La nuova app di Google farà apparire anche informazioni utili estratte dal web, che non sono nelle email ma possono servire all’utente. Ancora ci saranno le funzionalità Reminders, Assists e Snooze: l’utente crea i suoi Reminders che gli “ricordano” appuntamenti e attività, mentre Assists lavora in tandem com Reminders per far emergere le informazioni rilevanti, per esempio l’allerta su una prenotazione al ristorante avrà automaticamente allegata la mappa per raggiungere il posto. Snooze permette di ingnorare i messaggi e i Reminders temporaneamente.

Google ha spiegato che Inbox è stato creato dal team di Gmail ed è frutto del lavoro di anni ma non è un aggiornamento di Gmail: è una app separata che funziona con gli indirizzi di Gmail. “Inbox non è Gmail: è un tipo di casella di posta completamente diverso, pensato per focalizzarsi su quello che veramente conta per voi”, sostiene Big G.

Inbox funziona su Android (versione 4.1 Jelly Bean e successive), iOs (7 e successive) e sul web solo con Chrome ma al momento è accessibile solo su invito: se si vuole ricevere l’invito a provare la app occorre mandare un’email a inbox@google.com.

GESTIRE IL SOVRACCARICO DI EMAIL

“La nuova audace interfaccia di Gmail potrebbe confondere all’inizio”, commenta Cnet. “Ma è innegabile il bisogno di uno strumento che ci aiuti a gestire il sovraccarico di email”. Insomma, ci vorrà un po’ di tempo per abituarsi (non a caso la app è offerta come test da Google) ma l’utilità potrebbe essere notevole.

“Google certamente pensa che Inbox sia il futuro del suo servizio Gmail. Ma è ben diverso dall’email così come l’abbiamo conosciuta finora”. Scompare la lista dei messaggi in entrata, spariscono le cartelle e il cestino e al loro posto che cosa c’è? “Un atto di fede: quando si usa Inbox, ci si affida completamente agli algoritmi di Google convinti che possano mostrarci quello che ci serve”. Inbox infatti non ci presenta la lista cronologica dei messaggi in arrivo, lasciando a noi il compito di selezionarli e deciderne l’importanza, ma li separa al posto nostro per tipologie e rilevanza. L’obiettivo è mettere ordine nel caos quotidiano delle email e evitare che i messaggi importanti restino non letti. “Google è probabilmente l’azienda nella posizione migliore per occuparsi di questo per noi”, continua Cnet: non dimentichiamo che possiede la tecnologia Google Now per far emergere quello che è rilevante per ciascuno ed è regina nella ricerca.

SARA’ QUESTO IL FUTURO?

“Questo è il futuro dell’email”, scrive The Verge. “Quello che trovo entusiasmante di Inbox è che trasforma la posta in una lista di cose da fare anziché di conversazioni”. Questo è il nuovo concetto di Inbox: le nostre e-mail, i nostri appuntamenti, le nostre ricevute, tutto rappresenta qualcosa da gestire nella giornata: perché non farlo con una sola app? La app per email di Google diventa così una sorta di sistema di triage per la posta.

“Mettere la potenza di Google Now nell’email è stata una grande idea, come lo è unire la lista di cose da fare con la casella di posta. Per questo Inbox appare come il futuro dell’email, uno strumento per farci vedere quello che dobbiamo fare nella giornata e aiutarci a gestire tutto. Ci sono molti algoritmi dietro tutto questo”. E per The Verge è possibile che presto Inbox prenda il posto di Gmail.

UNA GRAN CONFUSIONE

Più scettico un commento di Mashable secondo cui Inbox è una app con una crisi di identità: non è chiaro a che cosa serva. “Google l’ha pubblicizzata come una inbox che funziona, ma questo vuol dire forse che Gmail non funziona?”, leggiamo. Per Mashable Google avrebbe solo ripreso funzioni e caratteristiche di app esistenti come Mailbox e Boxer dando alla sua app un look più da social network e offrendolo per ora in modalità invite-only.

“Per me il primo problema è che Inbox non funziona con la mia email di Mashable o altri account di posta aziendali costruiti sulle app di Google. Google rimedierà probabilmente con un prossimo aggiornamento, ma per me doveva funzionare da subito con le app di Google per il lavoro. Perché gli utenti delle Google Apps, che pagano per questo servizio, non possono usare da subito Inbox?”.

Altro punto dubbio per Mashable è che i Reminders non compaiono sul desktop: la lista di cose da fare di Inbox non si trasferisce dalla posta sul cellulare al Pc. Anche i Bundles non sarebbero così efficaci, solo raggruppamenti di messaggi con priorità alta o con priorità bassa. “In teoria le idee ci sono ma alla fine questo Inbox che cos’è? E’ Gmail o no? Se lo è deve integrarsi di più con il prodotto per desktop, se no deve introdurre un prodotto per il desktop, perché non passiamo tutto il nostro tempo sugli smartphone”.

LA STRATEGIA DI GOOGLE

Ma la strategia di Google dietro Inbox sembra essere stata proprio quella di soddisfare le esigenze di un pubblico che passa sempre più tempo sugli smartphone. Alex Gawley, product director di Gmail (e ora di Inbox), ha infatti spiegato che lui e il suo team volevano “qualcosa di completamente nuovo”, libero dai 30 anni di eredità della posta eelttronica. “Il mondo è cambiato molto da quando l’email è stata inventata”, dice Gawley, ma soprattutto è cambiato da quando Gmail è stato introdotto 10 anni fa. Perciò Inbox è stato progettato pensando innanzitutto all’uso da smartphone, non da desktop e nemmeno da tablet.

Per ora, inoltre, Inbox è più rivolto alle email personali, per questo non funziona con la maggior parte delle Google Apps for Business, ma solo con Gmail.com. Gawley spiega: “Ci siamo concentrati prima sul segmento consumer”, ma lui e il suo team già usano Inbox per l’email di lavoro. E annuncia: “Ci sono molte funzionalità aggiuntive in arrivo che renderanno Inbox perfetto anche nel mondo aziendale”.

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