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Che fisco sarà con Renzi. Report Prometeia

In questo inizio d’anno le aspettative delle famiglie sembrano avere raggiunto un punto di svolta e gli indicatori di fiducia dei consumatori, dopo tre mesi di miglioramento, hanno raggiunto a febbraio livelli massimi dal 2010, evidenziando maggiore ottimismo nei giudizi sul contesto economico e sulla situazione personale, così come nelle attese per il futuro prossimo.

L’ottimismo dei consumatori trova un solido fondamento nelle azioni di politica economica adottate negli ultimi mesi e, in particolare, nelle maggiori risorse che la legge di stabilità ha destinato al sostegno delle famiglie. Un sostegno rivolto prevalentemente alle fasce di reddito più basse e a coloro che si confrontano con maggiore incertezza e, dunque, alle famiglie con vincoli di bilancio più stringenti.

In questo senso agiscono la conferma del credito di imposta di 80 euro mensili per circa 11 milioni di lavoratori dipendenti e l’assegno riconosciuto per tre anni per ogni figlio nato o adottato da inizio 2015 a fine 2017, misure cui si uniscono le risorse stanziate per l’allargamento dell’indennità di disoccupazione con la nuova Naspi (disciplinata da uno dei primi decreti attuativi del Jobs Act), che coinvolgerebbe circa un milione e mezzo di disoccupati fino a ora senza tutele. A ciò si aggiunge la possibilità di ricevere in busta paga l’accantonamento mensile del Tfr, operativa dal mese di marzo, che consente di aumentare la capacità di spesa per i dipendenti che lo richiederanno; anche in questo caso è verosimile che saranno prevalentemente lavoratori a redditi medio-bassi a usufruirne, sia perché è presumibile siano i più vincolati finanziariamente sia perché per essi la diversa imposizione fiscale non costituirà un aggravio. È inoltre finanziato il “Piano buona scuola”, che dovrebbe essere finalizzato a breve in un disegno di legge e che ha come obiettivo prioritario la realizzazione di un piano straordinario di assunzioni per il superamento delle molte posizioni di precariato degli insegnanti; infine, sono numerose le misure di rifinanziamento e rafforzamento dei fondi per le politiche sociali.

Nelle nostre stime, tali risorse rappresentano un impulso aggiuntivo all’aumento del reddito disponibile delle famiglie di oltre 9 miliardi. Quanto di questo maggiore reddito disponibile verrà effettivamente speso in beni di consumo, innescando il circolo virtuoso reddito-spesa-reddito, dipenderà in maniera cruciale dalle aspettative delle famiglie e, in particolare, da quanto di tale aumento verrà percepito come permanente. Dunque cruciale sarà la determinazione con cui verranno implementate le riforme in cantiere, dal Jobs Act alla delega fiscale, così come sarà importante che i risparmi di spesa attesi a livello centrale e ancora più nelle amministrazioni territoriali vengano ottenuti senza incorrere in riduzioni dei servizi offerti e/o in aumenti dell’imposizione locale.

Pressione fiscale in riduzione, inflazione negativa e un mercato del lavoro che ricomincia lentamente ad assorbire manodopera consentiranno alle famiglie di guardare con più ottimismo al futuro e tradurre in consumi il maggiore reddito disponibile, con un impulso che però, ancora per l’anno in corso come per il 2014, sarà frenato dall’ulteriore aumento della propensione al risparmio dettato dalla necessità di ricostituire lo stock di ricchezza eroso nei lunghi anni di recessione.

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