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Perché non possiamo non essere renziani. Parla Marino (Area Popolare)

Conversazione di Formiche.net con il senatore di Area Popolare, Luigi Marino, sul futuro del gruppo alfaniano, sui rapporti con il Pd renziano e con il governo.

Prosegue così la serie di approfondimenti tra esponenti di rilievo del partito capeggiato da Angelino Alfano, dopo le interviste a Sergio Pizzolante, Raffaello Vignali e Giuseppe Esposito sulle fibrillazioni in Area Popolare (qui la ricostruzione a cura di Giovanni Bucchi).

Senatore Marino, parliamo di Ncd, o meglio di Area Popolare…

Beh, son due cose ben diverse.

Perché ben diverse?

Si somigliano ma non si uniscono. Ndc è il maggiore componente di Ap, ma quest’ultima non vuole essere un’entità monopartitica. Le formazioni che hanno dato vita a questo gruppo parlamentare (Ncd, Udc e Scelta Civica) non si amalgamano, seppure il progetto di unione a livello politico esista.

Il motivo?

È un fattore esterno: se alle passate tornate elettorali (europee e amministrative) Ap nel suo insieme avesse ottenuto risultati migliori, la spinta aggregatrice sarebbe stata molto più forte. E’ una questione di peso politico.

Supponiamo ci sia una nuova tornata elettorale tra due mesi, regolata dall’Italicum e quindi con un premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione, Area popolare correrebbe con Renzi o con Salvini?

No, non si voterebbe con l’Italicum ma con il Porcellum.

Era un’ipotesi…

Guardi, la faccenda è lunga e parte dal periodo successivo alle elezioni politiche 2013. Ncd e’ nato da una costola di Forza Italia e da subito si è collocato in un’area moderata e riformista del centrodestra. Con i governi Letta e Renzi è accaduto quello che poi e’ avvenuto anche in Germania, dove Angela Merkel siede al governo con i socialisti. Noi ci siamo alleati con il Pd per fare riforme costituzionali, economiche, sociali. Aggiungo, inoltre, che il Pd di Renzi è ben diverso da quello di Bersani.

Più a destra?

Assolutamente. E siamo molto fieri delle riforme che abbiamo fatto insieme.

Ma ora c’è il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Sarà questo il vero spartiacque?

Se questo è lo spartiacque io non ci sto. Sarebbe inconcepibile. E lo dico da cattolico praticante, non da cattolico adulto come ha detto anche un ministro recentemente. Per me, cattolico o lo sei o non lo sei. Cattolico adulto non significa nulla.

Quindi lo voterete così com’è?

No. Devono essere fatte in particolare tre modifiche. Altrimenti non passerà mai.

Quali modifiche?

No all’utero in affitto, alle adozioni e all’equiparazione secca tra matrimonio e unioni civili. E poi io ne aggiungo un’altra sulla reversibilità pensionistica. Sono favorevole a quest’ultima ma bisogna evitare di creare un meccanismo che è già presente con i matrimoni eterosessuali di comodo. Deve essere posto un limite di 10 anni per poter accedere alla reversibilità del coniuge così da evitare sotterfugi. Non mi risulta che in Area popolare vi siano contrarietà alle unioni civili non equiparate al matrimonio.

Rispetto a qualche tempo fa è un’apertura.

Come si diceva quando stavo all’università: “Bisogna introdurre degli elementi di socialismo nello Stato”. Anche se io socialista non lo ero e non lo sono. Questo significa che il compito proprio di Area popolare e’ anche quello di conformare, nel migliore dei modi, le unioni civili introducendo quegli elementi che la distinguono dal matrimonio.

Torniamo alle future elezioni politiche. Se si votasse tra due mesi, dovendo correre in una lista più grande, penderebbe a destra o a sinistra?

Area popolare nel suo insieme è, causa l’azione del governo, oggettivamente più vicina al Pd di oggi. La destra ormai è guidata da Salvini, personaggio assolutamente ingombrante, che risponde in modo becero e provocatorio persino alla Cei. Forza Italia è esautorata, risponde alle provocazioni con continui conati di vomito, spaccature, lotte interne. Fitto attacca senza sosta, su tutto. Tra noi di Area Popolare e loro non può esistere un dialogo in questo momento. La politica di Lupi “mai col Pd” è sbagliata non possiamo distruggere quello che stiamo facendo.

Ma vi chiamate Area popolare e loro Partito democratico, voi in Europa state nel Ppe e loro nei Socialisti, come si fa?

Non ho alcuna soluzione in tasca, ma dovendo aprire un colloquio lo farei col Pd, non lo rinnego.

La prima critica che le viene in mente su Renzi?

La minaccia continua e la questione immigrazione. Capisco che sia giusto intraprendere la politica delle riforme con determinazione, ma non è possibile imporre un ricatto costante, ogni giorno, minacciando di fare ricorso alle urne. Non mi piace la politica muscolare.

Sull’immigrazione?

Dopo Mare Nostrum e Triton ci deve essere un “terzo tempo”.

Che cosa propone?

Bisogna bloccare gli arrivi, andando alla fonte ovvero in Libia, perché quest’ultima è diventata ormai terra di nessuno. Per quanto riguarda la Turchia, occorre invece operare attraverso un’interlocuzione diplomatica con il relativo governo. Devono essere messe in atto azioni affinché vengano accolti solo coloro che sono effettivamente profughi di guerra, da non confondere con quelli che arrivano in Europa soltanto per il miglioramento della propria condizione economica. L’Europa, su questo, ormai sembra una balena spiaggiata.

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