Skip to main content

Turchia tra bombe e trattative (infinite) per un nuovo governo

Ai fatti violenti in Turchia si aggiunge un periodo di profonda instabilità politica. Ieri sono morti tre agenti della polizia dopo che è esplosa un’auto-bomba davanti ad una stazione di polizia nel quartiere di Sultanbeyli sul Bosforo a Istanbul. Anche il consolato americano è stato colpito da un attentato, mentre nella provincia di Sirnak, nella frontiera con l’Iraq, sono morti quattro agenti e un militare in attacchi dei militanti curdi.

QUESTIONI POLITICHE

Sono passati due mesi dalle elezioni e la Turchia ancora non ha un governo. I leader delle due più grandi formazioni politiche dovranno trovare un accordo questa settimana per la formazione di un nuovo governo. Secondo la stampa turca, il primo ministro Recep Tayyip Erdogan e il leader del Partito Giustizia e Sviluppo (Akp), Ahmet Davutoglu, si incontreranno giovedì, mentre il giorno lo faranno con il presidente del partito oppositore Repubblicano del Popolo, (Chp), Kemal Kiliçdaroglu, per prendere una decisione definitiva. L’ipotesi più solida è quella di formare una “grande coalizione”.

CERCASI GOVERNO DI COALIZIONE

Le forze politiche turche hanno una scadenza di 45 giorni, dal 9 luglio, per dare vita al nuovo governo. In Parlamento sono entrati quattro partiti, dopo avere superato la soglia del 10%: l’Akp con 258 seggi, il Chp con 132, il Partito di Azione Nazionale (Mhp) e il partito di sinistra e pro-curdo Partito democratico dei Popoli (Hdp), con 80 seggi ogni uno. In caso di non raggiungere l’accordo nei prossimi 13 giorni, il capo di Stato turco può convocare nuove elezioni.

OFFENSIVA AMERICANA IN TURCHIA

Forse proprio per l’attacco al consolato americano a Istanbul di ieri, il governo degli Stati Uniti ha annunciato oggi l’arrivo di sei aerei di caccia F-16 e 300 militari alla base aerea turca di Incirlik. L’obiettivo è intensificare gli attacchi contro lo Stato Islamico in Siria e Irak. Il portavoce del Pentagono, Jeff Davis, ha detto che con questa operazione si spera di arrivare più vicino ai vertici di Isis. I caccia americani sono partiti dalla base aerea di Aviano (Italia). La Turchia ha accettato di recente la richiesta degli Stati Uniti di operare dal territorio turco per combattere Isis. La base aerea di Incirlik fa parte della rete della Nato e conta su 1800 militari statunitensi. Fino adesso era utilizzata soltanto per attacchi e missioni con droni.

LE ACCUSE DI AL QAEDA

Il Fronte al Nusra, filiale di Al Qaeda in Siria, ha accusato oggi la Turchia di intervenire al nord del territorio siriano per i propri interessi nazionali. L’’accusa è stata diffusa attraverso un comunicato su Internet ed è stata intitolata: “Sugli ultimi fatti al nord di Aleppo e l’ingerenza della Turchia”. Il Fronte al Nusra ha spiegato il perché della ritirata dalla frontiera tra Siria e Turchia e ha respinto qualsiasi possibilità di collaborazione con la coalizione internazionale che combatte Isis, come fanno altre milizie armate in Siria. “La decisione di Ankara e Washington di combattere una  battaglia contro Isis al nord di Aleppo non è una scelta strategica ma risponde agli interessi della Turchia”, si legge nel comunicato.

CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter