Continuano le riforme culturali del principe erede dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman. Questa volta l’apertura riguarda uno dei settori più produttivi e promettenti in Medio Oriente: la moda. Il primo passo verso lo sviluppo dell’industria dell’abbigliamento e gli accessori è stata la prima settimana della moda nella storia del Paese intitolata “Arab Fashion Week” dal 10 al 14 aprile.
L’evento – vietato agli uomini e alla diffusione sui social – è passato quasi inosservato dalla stampa internazionale perché non è stato permesso l’accesso ai giornalisti stranieri. In un’intervista concessa al quotidiano The New York Times, la consulente di lusso residente a Gedda, Marriam Mossalli, ha spiegato che, nonostante le limitazioni, la fashion week saudita è stata una “opportunità incredibile per superare l’isolamento, per fare conoscere come disegnano e vestono le donne in Arabia Saudita”.
L’evento, progettato dall’Arab Fashion Council, un’organizzazione con sede a Dubai e in espansione a Riad dall’anno scorso, inizialmente era programmato per la fine di marzo, ma molte modelle e designer non hanno avuto il visto per tempo. Le sfilate (16 in totale) sono state presentate all’Hotel Ritz-Carlton e, tra i più rinomati, erano presenti il francese Jean Paul Gaultier e l’italiano Roberto Cavalli.
Secondo la rivista Vogue, hanno partecipato circa 1500 persone di 400 Paesi, tra cui Italia, Brasile, Libano, Egitto, Russia e Kazakistan. La seconda edizione della fashion week saudita è prevista per il mese d’ottobre.
Tra gli stilisti locali che hanno presentato nuove collezioni c’era la designer saudita residente a Dubai, Arwa Al-Banawi. “Per noi è importante avere la propria settimana della moda – ha dichiarato Al-Banawi -. Ho sfilato a Dubai e Parigi, ma come donna saudita aspettavo molto questo momento”.
Al quotidiano The National, la principessa Noura Bint Faisal Al-Saud, presidente onorario del Consiglio della Moda Araba a Riad, ha detto che “la moda è sempre stata un tema d’interesse per la monarchia saudita. Era sul tavolo e per questo il Consiglio della moda sta cercando di portare l’industria ad un livello completamente nuovo”.
La moda dunque si è guadagnato spazio nel piano Vision 2030, grazie ai numeri. Un report pubblicato dal quotidiano saudita Asharq al Awsat indica che l’industria tessile rappresenta circa il 30% del mercato della moda, per un valore di 1,12 miliardi di dollari.
Per il designer Mashael AlRajh “c’è molto talento creativo in Arabia Saudita. La prossima priorità dovrà essere costruire una miglior infrastruttura locale per fare crescere l’industria della moda ed evitare la fuga di stilisti all’estero”. In questo, la tradizione italiana sarebbe una alleata strategica per lo sviluppo.
