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Tre ombre aleggiano sopra Angela Merkel. Ecco quali

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Al momento dovrebbe essere ridotta a tre la rosa di nomi in lizza per succedere sul trono “democristiano” di Angela MerkelL’accelerazione è stata data dai sondaggi che vedono la Cdu in costante flessione e che, in vista delle regionali di ottobre, potrebbero peggiorare il minimo storico fatto registrare una settimana fa.

Ecco che in questo scenario, con la Grande Coalizione ancora in frizione e con i nazionalisti di Afd che crescono, si apre la partita per chi dovrà succedere alla Cancelliera.

TERNA

“L’uomo politico senza ambizione è come un cane da caccia che stia a cuccia” disse l’ex cancelliera Helmut Kohl e “padre spirituale” di Merkel.

Il popolo tedesco è ancora favorevole ad Angela Merkel? Secondo un sondaggio realizzato dalla società Emnid per il domenicale Bild am Sonntag, solo il 48% degli intervistati crede che la cancelliera sia la persona adatta all’incarico. Anche per questo è caccia al suo successore nel partito.

I maggiori accreditati dovrebbero essere compresi in questa terna: Wolfgang Schaeuble, presidente del Bundestag ed ex ministro delle finanze; Ralph Brinkhaus, parlamentare della Cdu e il 38enne Jens Spahn, ministro della salute.

Il feldminister, protagonista assoluto in occasione della crisi della moneta unica dal 2012 al 2016, è considerato l’ultraortodosso dei conti e del rigore. Schaeuble riesce al contempo ad essere conservatore nelle politiche e centrista negli equilibri interni del partito, dando all’esterno una sorta di garanzia di riuscita, considerata ottima moneta di scambio in questa fase, caratterizzata da una flessione non solo della Cdu ma anche della GroKo intesa come strategia politica e gestionale. Più di qualcuno nei circoli ristretti (anche di Bruxelles) però sta spendendo il suo nome anche come cancelliere-ponte se l’esperienza di Merkel con gli alleati della Grande Coalizione dovesse finire anzitempo.

Di altro tenore è Brinkhaus, neo presidente del gruppo parlamentare Cdu-Cds che ha scalzato il non più potente Volker Kauder. Una mossa che in molti hanno interpretato come il primo passo nella personale corsa alla successione di Merkel.

Infine Spahn che oltre alla giovane età (politica) ha dalla sua l’appoggio dei conservatori della Cdu, poco propensi alle svolte merkeliane aperturiste su burqa, doppia cittadinanza e accoglienza tout court dei migranti. Ha progressivamente conquistato simpatie e appoggi nell’ultimo triennio, assicurandosi anche le attenzioni della cancelliera che difatto gli ha affidato il dicastero della salute.

IN ROSA?

Al momento questi tre nomi hanno molte chanche per ambire alla poltrona più alta della Cdu, al netto di peculiarità dei singoli e differenze programmatico-caratteriali e al netto anche dei possibili outsiders. Come la donna che, nei pensieri della Cancelliera, potrebbe essere il successore ideale. Si tratta della 56enne Annegret Kramp-Karrenbauer.

Da quest’anno è Segretario Generale della Cdu, in precedenza ministro-residente della Saarland (dal 2011 al 2018) diventando la prima donna della storia a guidare quel governo e la quarta donna a governare uno stato tedesco.

È incline alla mediazione: infatti nei negoziati per formare un governo di coalizione in seguito alle elezioni federali del 2009, faceva parte della delegazione Cdu-Csu nel gruppo di lavoro su istruzione e ricerca, guidato da Schavan e Pinkwart, oltre che in quelli attivati per le elezioni del 2013 e del 2018.

Centrista ma indipendente: in occasione della proposta avanzata dal sindaco di Amburgo Olaf Scholz per una quota obbligatoria di donne nei consigli di vigilanza al Bundesrat (era il 2012) Kramp-Karrenbauer vi aderì nonostante il no di Merkel.

STRATEGIA

Frau Angela appare da un lato fiaccata dal dossier migranti e dall’altro dalle scorie della crisi nella Grande Coalizione mai davvero sopita, dopo la querelle sull’ex capo dei servizi segreti coinvolto in una polemica a sfondo razziale e cambiato di mansione, con la coda velenosa dei rapporti con la Spd.

Il suo alleato di governo, il ministro dell’interno Horst Seehofer (Csu), continua in apparenza a mostrare serenità e piglio verso le mosse del governo. Come la posizione espressa sulla nuova legge sull’immigrazione definita una “risposta pragmatica alla realtà della vita”, una delle cause della crescita di Afd.

Secondo Seehofer la grande coalizione ha raggiunto un compromesso con la Spd costruendo così una “buona base per l’immigrazione più controllata da paesi terzi,” con l’obiettivo di alleviare la carenza di lavoratori qualificati per contribuire alla stabilizzazione delle pensioni e del sistema sociale e spingere indietro l’immigrazione illegale.

Ma proprio Seehofer, dopo gli screzi con Merkel sul caso dell’ex capo degli 007 tedeschi, potrebbe riservare alla Cancelliera un’altra amarezza.

Alexander Gauland, leader di Afd, annuncia infatti che il suo partito (dato al 22% e all’opposizione al Bundestag) potrebbe formare una coalizione con la Csu e con una Cdu più conservatrice (e senza Merkel).

twitter@FDepalo

 

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