Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Huawei fuori dagli Usa. Così Trump blocca tutti i contratti

Nessuna agenzia del governo degli Stati Uniti potrà stipulare contratti con Huawei. La decisione arriva direttamente dalla Casa Bianca, che ha attuato quanto in realtà già previsto in un documento approvato dal Congresso a inizio anno. Le norme scatteranno il prossimo 13 agosto, nella stessa settimana in cui ripartirà il divieto di vendere al colosso cinese tecnologie americane. Insomma, ci sono tutti i segnali per un nuovo picco di tensione in un’estate già calda sul fronte commerciale.

LE NUOVE NORME

Oltre a Huawei, le nuove norme coprono tutta una serie di altre aziende cinesi: Zte, Hytera Communications Corporation, Hangzhou Hikvision Digital Technology Company e Dahua Technology Company. A questi soggetti, le varie ramificazioni dell’amministrazione americana non potranno assegnare contratti per la fornitura di apparecchiature tecnologiche di telecomunicazione, “come componente sostanziale o essenziale di qualsiasi sistema o come tecnologia critica come parte di qualsiasi sistema”. Le deroghe ci sono, ma appaiono piuttosto limitate. Se ne prevedono “solo in determinate circostanze”, tra l’altro previa autorizzazione del vertice dell’agenzia e solo per un massimo di due anni. Autorizzazioni a deroghe più rilevanti avranno invece bisogno del via libera del direttore della National intelligence.

IL COLPO DI TRUMP

Le nuove disposizioni si inseriscono nel noto scontro tra l’amministrazione Trump e il colosso tecnologico cinese, esondato oltre i limiti americani chiamando in causa i tradizionali partner degli Usa (Italia compresa). Chi aveva pensato a un allentamento della tensione dopo l’incontro con Xi Jinping durante il vertice in Giappone sarà rimasto deluso. Da quell’incontro era arrivata la sospensione del divieto all’esportazione della tecnologia statunitense a Huawei, precedentemente introdotto “per motivi di sicurezza nazionale”. Una misura particolarmente indigesta all’azienda cinese, che ottiene dagli Usa hardware e software chiave, inclusi chip per smartphone ed elementi centrali del sistema operativo Google Android.

LE FRIZIONI COMMERCIALI

Tra una decina di giorni il blocco del divieto finirà. Difficile immaginare una sua prosecuzione, viste soprattutto le ultime stilettate sul fronte commerciale, a partire dallo stop per le imprese cinesi nell’acquisto di prodotti agricoli statunitensi imposto dal ministero del Commercio di Pechino, fino ai dazi promessi da Trump per portare il Dragone “al rispetto degli impegni presi nei confronti dell’Occidente”. Una “trade war” a tutti gli effetti, sempre più concentrata sulle nuove tecnologie e sui rischi per la sicurezza nazionale. Su questo, gli Stati Uniti già stanno richiamando all’ordine gli alleati.

×

Iscriviti alla newsletter