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È Natale. Ma c’è poca allegria in casa degli italiani. L’analisi di Arditti

L’anno vecchio è finito ormai ma qualcosa ancora qui non va. Tra ribaltoni, coalizioni bizzarre e nuovi partiti, quelli quasi conclusi saranno ricordati come i dodici mesi più “pazzi” della politica italiana. Ma, a dispetto delle tante novità che appassionano gli addetti ai lavori, i cittadini non sembrano percepire grandi cambiamenti e il pessimismo rischia di crescere ancora nell’anno che verrà.

È una rilevazione di SWG a mostrarci qual è stato l’umore del Paese nel 2019. Sentimenti che sembrano destinati a perdurare, lasciando immaginare che il 2020 non si aprirà all’insegna delle più rosee aspettative.

Innanzitutto, a ridursi per il secondo anno consecutivo è la quota di ottimisti sulla situazione economica interna. Infatti, ben tre italiani su quattro non intravedono alcun segnale di miglioramento nelle proprie condizioni di vita.

Si crea così un gap smisurato tra una super maggioranza rassegnata e sfiduciata e una minoranza che percepisce invece una crescita del proprio benessere. Una distanza siderale che spiega bene perché oggi la “politica del risentimento” è quella che fa più presa sui ceti popolari.

 

grafico 1

 

Ma cosa spinge il 26% degli italiani a differenziarsi dalla maggioranza e a sostenere che ci sia un miglioramento economico? Sono diversi i segnali che gli ottimisti prendono in considerazione.

In testa troviamo la sensazione di un clima più disteso, seguita dall’impressione che i propri concittadini facciano più acquisti, tuttavia entrambi in calo rispetto al 2018 (dal 49% al 41% la prima e dal 40% al 38% la seconda).

Ci sono poi le percezioni positive legate ai temi dell’occupazione: il 28% conosce qualcuno che ha trovato un impiego nel 2019 e l’11% sostiene che l’azienda per cui lavora sta andando meglio (due indicatori entrambi in crescita rispetto all’anno passato).

 

grafico 2

 

Continua invece a calare la soddisfazione degli italiani per la situazione finanziaria familiare. Nel 2019 solamente il 46% dei cittadini si dice appagato della propria condizione domestica.

Una discesa che prosegue inesorabile dal 2016 (eccetto una timida ripresa nel 2018). Il pessimismo dunque regna sovrano, ma non resta che aspettare il 2020 per capire se si invertirà il trend negativo.

 

grafico 3

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