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Dall’Europa una spallata alla paralisi del Wto

L’Europa prova a uscire dall’angolo nella guerra dei dazi. Obiettivo: dare una spallata al blocco del Wto (World Trade Organization), l’organizzazione mondiale del commercio, messo in atto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump nelle settimane scorse. Trump, da sempre critico con l’operato del Wto, reo di ledere gli interessi americani in campo commerciale, è infatti riuscito a paralizzare l’Organizzazione mondiale del commercio nata nel 1995 per regolamentare e supervisionare gli accordi commerciali tra i 164 Stati membri.

IL BLOCCO DEL WTO

La Casa Bianca ha nei fatti bloccato negli ultimi mesi la nomina di quattro nuovi membri della Corte d’appello, che ha l’ultima parola sulle controversie internazionali tra gli Stati membri, lasciando che il tribunale fosse composto da soli tre giudici, il minimo richiesto per giudicare i casi. Due giorni fa il mandato di due componenti della Corte è però scaduto: questo significa che nessun nuovo caso potrà essere giudicato dal tribunale (quelli vecchi continueranno a essere gestiti dai giudici in uscita), lasciando in un limbo legale le controversie tra Stati. Questo, chiaramente, potrà causare un’escalation delle guerre commerciali. Trump, per esempio, potrà imporre dazi senza temere l’opposizione del Wto.

LA RISPOSTA UE ALLA PARALISI

Oggi l’Europa ha dato una prima risposta a questo stallo. La Commissione europea ha infatti presentato un regolamento che mira a proteggere gli interessi commerciali Ue nonostante la paralisi. Il messaggio dell’Ue è chiaro: non assistere passivamente allo sgretolamento del sistema commerciale multilaterale sotto i colpi del protezionismo. Il regolamento, che permette l’adozione di contromisure commerciali nell’ambito del diritto europeo, prevede attualmente che una controversia superi tutte le fasi delle procedure della Wto compresa la fase d’appello, prima che l’Unione possa reagire. Fintanto che l’organo d’appello non potrà espletare la sua funzione, i membri del Wto avranno la possibilità di sottrarsi ai propri obblighi ed evitare una decisione vincolante semplicemente opponendo appello alla relazione di un panel. Sarà in sostanza consentita la reazione con misure difensive anche nel caso in cui la Wto non si pronunci in via definitiva in fase d’appello perché un altro membro dell’organizzazione blocca la procedura di controversia presentando un appello destinato a cadere nel vuoto.

LA POSTA IN GIOCO

La stessa presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha indicato le motivazioni della decisione: “Sono in gioco molti posti di lavoro europei e la Ue deve premunirsi per garantire che i nostri partner rispettino gli impegni presi, ed è proprio questo l’obiettivo della proposta”. Per il commissario al commercio Phil Hogan “ci troviamo in un momento critico per il multilateralismo e per il sistema commerciale globale. Con il venir meno dell’organo d’appello perdiamo un sistema vincolante di risoluzione delle controversie che è stato garante indipendente di un’applicazione imparziale delle norme della Wto”.

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