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Per la prima missione della Queen Elizabeth Londra pensa alla Cina

Il governo inglese ci ha tenuto a far filtrare sui giornali una notizia: la “HMS Queen Elizabeth”, la nuova portaerei di sua maestà sarà in Estremo Oriente per il suo viaggio inaugurale, programmato per l’inizio del prossimo anno. Secondo le informazioni arrivate al Times, la nave – col suo gruppo da battaglia e gli F-35 imbarcati – sarà impegnata anche in esercitazioni congiunte con Stati Uniti e Giappone, ed è impossibile non abbinare questo dispiegamento con una volontà di deterrenza nei confronti della Cina. Tanto più se si inserisce la notizia nel quadro e nel contesto temporale. Innanzitutto perché l’annuncio è arrivato contemporaneamente alla dichiarazione con cui il dipartimento di Stato americano ha definito illegittime molte delle rivendicazioni di Pechino sul Mar Cinese (potenziale luogo di incontro della Queen Elizabeth con le forze alleate).

Ma non solo, perché il Regno Unito si sta muovendo anche a livello personale. Londra ha avviato una postura dura nei confronti della Cina. Il governo inglese, in una mossa di allineamento con gli Stati Uniti, ha offerto visti ai cittadini di Hong Kong dopo l’entrata in essere della legge sulla sicurezza nazionale, estrema mossa nella cinesizzazione imposta da Pechino nell’ex colonia britannica. Ma si sta anche preparando ad annunciare l’esclusione della cinese Huawei dal 5G e mentre sui giornali circola l’ipotese di un “cyber 9711”, ossia un attacco hacker devastante che secondo fonti dell’intelligence inglese potrebbe colpire il Regno Unito e arrivare dalla Cina (blackout telefonici e energetici e mettendo fine a ospedali, governo e imprese.).

 (Foto: Royal Navy Photo, un F-35 sul ponte della Queen Elizabeth)

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