L’Arabia Saudita è un attore centrale nello sviluppo delle dinamiche globali. Il regno, che investire centinaia di miliardi negli Usa di Trump, sarà oggetto della prossima visita internazionale della presidente del Consiglio Meloni. Ecco perché Riad conta, per il mondo e per l’Italia
Emanuele Rossi
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La carta italiana con Trump? L'Indo-Mediterraneo. Parola di Kaush Arha
“L’Italia, grazie alla sua posizione geografica e alla stabilità politica, ha l’opportunità di assumere un ruolo di primo piano come piattaforma di cooperazione per lo sviluppo economico e la sicurezza nell’Indo-Mediterraneo, e la crescente attenzione di Washington al fianco meridionale e soprattutto orientale della Nato apre spazi per ulteriori attività”. Intervista a Kaush Arha, nonresident senior fellow dell’Atlantic Council ed esperto di studi internazionali con un passato nelle amministrazioni Usa
Parte con il Quad la politica estera di Trump. India, Giappone e Australia da Rubio
Rubio ha guidato il Quad come primo atto da segretario, rinvigorendo il percorso di istituzionalizzazione iniziato da Pompeo durante il primo mandato di Trump. Il sistema a quattro tra Usa, India, Giappone e Australia sarà sempre più cooperativo e importante per Washington. E la Cina è nervosa
Perché anche Trump vuole Imec e stabilità in Medio Oriente. Parla Terzi
Il senatore Terzi, già ministro degli Esteri, ambasciatore in Israele, negli Usa e alle Nazioni Unite, invita a riflettere sul fatto che Trump è l’iniziatore degli Accordi di Abramo. Ed è qui che “converge il rapporto di politica estera e di sicurezza tra Usa e Ue, e se qui converge allora lo fa anche su Imec”
Cina, Russia e Iran mandano un messaggio a Trump. Ecco quale
Video-call Putin-Xi, accordo Iran-Russia. Bilanciando diplomazia e deterrenza sarà cruciale per Trump evitare che la convergenza sino-russo-iraniana si traduca in un blocco geopolitico sempre più difficile da contenere e in grado di sfruttare quelle aperture, o quell’approccio transazionale, a proprio vantaggio
Massima pressione e unilateralismo. L'approccio di Trump ai dossier globali spiegato da Natalizia
Per Gabriele Natalizia (Sapienza), ciò che distinguerà Donald Trump dal suo predecessore “è la spiccata propensione all’unilateralismo, la preferenza a coltivare i rapporti, con alleati, partner e rivali, sul piano bilaterale dove gli Stati Uniti possono far contare di più il loro peso e in questa cornice la tendenza a un approccio di maximum pressure per ottenere dalle controparti quanto richiesto dagli Stati Uniti al minor costo possibile”
Russia e Iran, la nuova partnership strategica e le sue implicazioni globali
Russia e Iran hanno siglato un trattato strategico che rafforza la cooperazione militare e di intelligence contro l’Occidente. Teheran, indebolita dagli attacchi israeliani, fornisce droni a Mosca, mentre il ritorno di Trump aumenterà le pressioni sull’Iran. L’alleanza riflette il riposizionamento russo in Medio Oriente come fronte della sfida globale all’Occidente
Imec riparte dalla tregua a Gaza? Secondo Biden sì
La visione di Biden su Imec non è soltanto americana. Per l’Italia, potrebbe essere il punto di partenza di una nuova centralità nell’economia globale. Se il corridoio sarà realizzato, sarà una vittoria per la stabilità geoeconomica globale
Trump-Xi, la telefonata che inaugura i nuovi rapporti Usa-Cina
Trump e Xi si sentono al telefono. Buoni propositi inaugurano il nuovo corso delle relazioni tra Washington e Pechino. Alla cerimonia del 20 gennaio il leader cinese non ci sarà, ma invierà il suo vice, segno di compromesso contro il protocollo diplomatico. Pechino si prepara a gestire l’approccio, imprevedibile, trumpiano
Gaza, Trump determinante per la tregua. Ora tocca all'Ue. Perché secondo Lovatt
Per Hugh Lovatt, Senior Policy Fellow dell’European Council on Foreign Relations (Ecfr), come dimostrato da questo accordo di tregua su Gaza, l’amministrazione Trump entrante è l’unico attore con sufficiente leva per spingere Israele a fare i compromessi necessari. Senza affrontare le cause profonde del conflitto e coinvolgere tutti gli attori chiave in un processo politico inclusivo, il rischio è di perdere un’altra opportunità per la pace in Medio Oriente