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Cyber e non solo. Biden picchia duro su Putin (ma non Merkel)

Funzionari espulsi, aziende colpite, finanza in ginocchio. La rappresaglia a suon di sanzioni degli Usa di Biden contro la Russia di Putin è durissima. Massima allerta degli 007 per gli attacchi cyber delle spie di Mosca dopo il caso Solar Winds. Tafuro Ambrosetti (Ispi): manca il North Stream II, Biden cerca un compromesso con Merkel

Cyber, sanzioni, diplomazia. È un contrattacco a tutto campo quello dell’amministrazione Biden contro la Russia. Il presidente Usa aveva avvisato Vladimir Putin al telefono, la scorsa settimana, “nei prossimi giorni prenderò provvedimenti”. È stato di parola.

Dieci funzionari espulsi. Sei aziende colpite da misure restrittive. E un colpo duro alla finanza di Mosca: dal 14 giugno il Dipartimento del Tesoro Usa sanzionerà tutti i titoli di debito emessi dalla Russia e colpirà qualsiasi istituzione finanziaria americana che acquisti bond dalla Banca centrale russa, dal ministero delle Finanze o dal fondo sovrano.

È il più severo pacchetto di sanzioni degli ultimi sette anni. Più che un avvertimento, una rappresaglia. Per una delle più letali intrusioni cibernetiche subite dal sistema-Paese. Quella che per mesi ha permesso a un collettivo hacker legato al governo russo, l’arcinoto “Cozy Bear”, denunciano gli 007 Usa, di entrare nei sistemi dell’azienda di software SolarWinds e compromettere i sistemi di sicurezza di nove agenzie federali e più di cento aziende americane.

Fra le aziende su cui è calata la ghigliottina del tesoro Usa ci sono soprattutto istituti di ricerca che lavorano con il Cremlino. Come Neobit, con sede a San Pietroburgo, accusata da Washington DC di offrire un supporto di ricerca alle spie del Fsb, del Gru e del Sv. O ancora Era Technopolis, centro controllato dal ministero della Difesa sospettato di sottrarre negli Usa informazioni per “tecnologie dual-use”.

Il clima è tesissimo, tanto che il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore americano John Sullivan per “una difficile conversazione”. Eppure gli esperti sono concordi: quella di Biden non è una rottura definitiva. Basta guardare a cosa è assente dal pacchetto di sanzioni.

“In queste ore la decisione è stata molto criticata per l’assenza di due elementi fondamentali: Alexei Navalny e North Stream II – nota Eleonora Tafuro Ambrosetti, research fellow al Centro per la Russia, il Caucaso e l’Asia centrale all’Ispi. Le sanzioni sul gasdotto russo erano state annunciate alla vigilia della ministeriale Nato a Bruxelles con un duro comunicato del Dipartimento di Stato, ma non sono incluse fra le nuove misure.

“La questione è delicata, l’amministrazione Biden sa che quel gasdotto è un grande problema per la Germania di Angela Merkel e sta cercando un equilibrio per evitare una doppia rottura”. Non mancano nuove sanzioni contro lo “chef” di Putin Evgenij Prighozin, potente oligarca e capo del Wagner Group, milizia di mercenari presente (anche) in Libia, “ma sono ristrette alle attività di Wagner in Africa”, spiega la ricercatrice.

L’escalation è comunque notevole e si inserisce in una strategia della massima pressione contro Mosca su più fronti. Martedì il segretario di Stato Usa Antony Blinken è tornato a Bruxelles insieme al capo del Pentagono Lloyd Austin recapitando agli alleati europei un duro monito sulle manovre russe al confine ucraino, garantendo “l’impegno incrollabile degli Stati Uniti” per la sovranità di Kiev.

La discontinuità con l’era Trump non è solo retorica. Dopo quattro anni di tiro alla fune fra la Casa Bianca e agenzie di intelligence Usa (celebre la smentita degli 007 da parte di Trump, quando affermò di fronte a Putin di “non credere” alle interferenze del governo russo nel 2016), l’amministrazione e il comparto cantano all’unisono.

Nell’ultimo report annuale sulle minacce dell’intelligence Usa (Ata) approvato da ben 18 agenzie, gli 007 Usa sostengono che la Russia “rimarrà il più grande e più potente rivale degli Stati Uniti in termini di armi di distruzione di massa (Wmd) nel prossimo futuro”. E continuerà a condurre attacchi cyber contro “infrastrutture critiche, compresi cavi sottomarini e sistemi di controllo industriali, negli Stati Uniti e in Paesi partner e alleati”.

Sulla minaccia cyber, dopo lo shock Solar Winds, l’attenzione dell’intelligence è massima. Tanto che questo giovedì l’Fbi, la Cisa (Cybersecurity and infrastructure security agency) e l’Nsa (National security agency) hanno lanciato l’allarme per cinque vulnerabilità cyber sfruttate dai collettivi hacker dei servizi russi (come Apt29, Cozy Bear e The Dukes) e invitando aziende e istituzioni pubbliche a rispettare una lista di precauzioni per evitare che i loro sistemi siano violati.

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