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Obiettivo 2050. L’aviazione europea (con Breton) per la ripresa green

Diciotto esponenti di istituzioni e industrie aeronautiche europee hanno illustrato le proprie idee di fronte ad una platea di oltre 1.700 persone, collegate via web nel corso della conferenza “Clean aviation for a competitive green recovery in Europe”. Obiettivo zero emissioni entro il 2050. Profumo (Leonardo): “L’aviazione può essere driver della crescita economica globale”

“L’aviazione civile è un settore strategico per l’Europa, essendo anche la spina dorsale di tutta l’industria aerospaziale e della difesa”. Così il commissario europeo al Mercato interno, Thierry Breton, ha iniziato il suo intervento alla conferenza “Clean aviation for a competitive green recovery in Europe: innovative ideas take flight”, organizzata nel quadro di Clean Sky, l’iniziativa dell’Ue impegnata a sostenere la ripresa economica sostenibile dell’aviazione e a rendere il comparto neutrale per il clima entro il 2050, in linea con il Green deal della Commissione. Nel corso dell’evento on-line si sono alternati diciotto esponenti del settore aeronautico europeo, dalle istituzioni dell’Ue, all’industria, dalle compagnie aeree ai fornitori di servizi aeronautici. Oltre millesettecento persone hanno seguito l’evento, a riconoscimento della centralità dell’argomento e l’importanza del settore aeronautico, vitale per il successo dell’Europa in un mondo altamente competitivo.

IL SOSTEGNO DELL’UNIONE EUROPEA

“Il settore dell’aviazione è stato colpito duramente dalla pandemia di Covid-19 – ha proseguito Breton – che ha visto un calo globale di oltre il 70%, una riduzione che secondo le previsioni verrà recuperata solo tra cinque anni”. Il commissario europeo ha anche sottolineato la crescente competizione globale che minaccia sempre di più il primato europeo nel settore: “il nostro accesso al cielo deve essere preservato, anche alla luce della crescente competizione di numerosi attori internazionali”. Per Adina Vălean, commissario europei ai trasporti, “nulla è più come prima e, in altri contesti, nulla è cambiato e il futuro dell’aviazione deve essere in linea con le ambizioni dell’Unione di raggiungere emissioni zero di CO2 entro il 2050”. La ricetta è quella di un deciso sostegno dell’Unione in tutto il settore, e in particolare andando a sostenere quegli sforzi diretti allo sviluppo di nuove tecnologie, di nuovi modelli di velivoli e, soprattutto, i nuovi carburanti sostenibili per motori aerei (Saf). Per fare questo sarà indispensabile stabilire una “alleanza industriale” che coinvolga tutti gli attori del settore nel comune obiettivo di rilanciare il comparto sul mercato internazionale rendendolo al contempo sempre più sostenibile.

LA SFIDA DELL’SETTORE AERONAUTICO

Sull’importanza della collaborazione di tutto il sistema e del sostegno delle istituzioni, a partire da quelle europee, ha concordato anche Alessandro Profumo, ad di Leonardo e presidente della Aerospace and defence industries association of Europe (Asd): “l’aviazione civile è sempre stata un driver della crescita economica globale e dell’innovazione tecnologica in ogni campo, ed è un settore in cui l’Europa può vantare un primato assoluto”. Per questo, secondo Profumo, il settore rappresenta anche un elemento-chiave per la ripresa post-pandemica, nella quale sarà importante la coordinazione tra tutti gli stakeholder e il sostegno delle autorità globali. La sfida non è semplice, dal momento che si tratterà di mantenere le flotte già esistenti e al contempo investire in nuovi modelli avanzati più sostenibili. “Le previsioni del mercato – ha rimarcato l’ad di Leonardo – indicano una crescita nelle richieste di aerei cargo e per il traffico locale, però con un contestuale calo, fino all’annullamento, delle richieste di velivoli di dimensioni maggiori”. Inoltre, le innovazioni tecnologiche come i motori a idrogeno non sono immediatamente disponibili, e serviranno tempo e risorse per giungere a un adeguato livello di sviluppo. L’Europa può dunque fare da apripista nel settore, influenzando a sua volta il settore aeronautico globale verso soluzioni ecologicamente sostenibili e che possano servire da volano per l’economia internazionale.

TRANSIZIONE IBRIDA VERSO IL FUTURO

“Oltre all’ambizione che spinge verso l’innovazione, dobbiamo lavorare sul percorso, perché sui velivoli l’ibrido verrà molto prima dell’idrogeno” ha continuato l’ad di Leonardo, aggiungendo che l’obiettivo del settore è quello di disporre già dei primi velivoli ibridi regionali già dal 2035. “Lo sviluppo di tecnologie all’idrogeno sarà più lungo – ha aggiunto Profumo – ma intanto ci sono altre aree su cui possiamo lavorare per incrementare la sostenibilità del settore, come la digitalizzazione dei servizi di training, che permette di ridurre le ore di volo effettive grazie a simulatori avanzati: ci sono molte aree su cui possiamo investire e ricerca e infrastrutture sono sicuramente di primaria importanza”. Tra le aree di sviluppo in cui Leonardo è impegnata, c’è lo sviluppo di quella che viene definita Urban air mobility, settore che annovera tecnologie, procedure, infrastrutture e normative che potranno, nel prossimo futuro, introdurre nuovi servizi come il trasporto urbano di persone con velivoli a propulsione elettrica in grado di decollare e atterrare verticalmente.

L’IMPEGNO DELL’INDUSTRIA

“L’industria dell’aviazione civile è iniziata pochi decenni fa con aeromobili inaffidabili e a corto raggio e oggi è una delle principali industrie globali e la sfida adesso è decarbonizzare il settore: non c’è dubbio che l’aviazione sia il trasporto del futuro”. Così il ceo di Airbus, Guillaume Faury, nel corso del suo intervento, sottolineando quanto il tempo stringa nell’effettuare la conversione sostenibile del comparto. Indispensabile, per l’industria, sviluppare nuovi aerei e nuove soluzioni tecnologiche, ma fare ciò richiede tempo e denaro, e per questo il sostegno dell’Unione europea è imprescindibile per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

UN’AVIAZIONE A IMPATTO ZERO

Della stessa opinione il chief technology officer di Airbus, Grazia Vittadini, che ha ricordato quanto la decarbonizzazione del settore sia inserita nell’agenda globale per affrontare la crisi climatica in atto: “Lo stesso presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha recentemente riaffermato la volontà degli Usa di dimezzare il proprio impatto ecologico entro la metà del secolo; farlo è possibile, e la domanda non deve essere se, ma come”. Vittadini ha ricordato come un terzo del valore commerciale totale e due terzi del trasporto passeggeri viaggino in aria. Accelerare lo sforzo nello sviluppo di nuove tecnologie, l’idrogeno e, più immediatamente, i carburanti sostenibili, deve essere l’obiettivo di una alleanza industriale orientata alla sostenibilità del settore, perché: “un aviazione sostenibile è un’aviazione a impatto zero”.

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