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Un’indagine sull’origine del Covid in Cina. Biden chiama gli 007 e sfida Pechino

Indagini limitate (da Pechino) e verità lontana. Ecco perché il presidente dà all’intelligence 90 giorni per indagare sull’origine del coronavirus. Nei giorni scorsi lo scoop del Wsj e le parole di Fauci, che non escludeva la fuga dal laboratorio (quello di Wuhan?)

Il presidente statunitense Joe Biden ha chiesto all’intelligence di “raddoppiare gli sforzi per raccogliere e analizzare le informazioni” all’origine del Covid-19 e riferire alla Casa Bianca le conclusioni ”entro 90 giorni”. È quanto si legge in una nota diffusa oggi in cui il presidente sottolinea le difficoltà di accesso per gli esperti legate alle imposizione del governo cinese. “Gli Stati Uniti continueranno anche a lavorare con partner like-minded in tutto il mondo per spingere la Cina a partecipare a un’indagine internazionale completa, trasparente e basata sulle prove e a fornire l’accesso a tutti i dati e le prove pertinenti”.

Nei giorni scorsi, a poche dalla riunione dell’Oms, il Wall Street Journal aveva rivelato l’esistenza di un report dell’intelligence statunitense che aveva riacceso i riflettori sul laboratorio di Wuhan. Secondo il documento “diversi ricercatori del laboratorio, un centro per lo studio dei coronavirus e altri patogeni, si sono ammalati nell’autunno 2019 ‘con sintomi coerenti sia con il Covid-19 che una comune infezione stagionale’”. I dettagli relativi al “numero di ricercatori, il periodo di malattia e le visite” a cui si sono sottoposti “in ospedale arrivano alla vigilia di un meeting dell’Organizzazione mondiale della sanità, che dovrebbe discutere la prossima fase di un’indagine sulle origini del Covid-19”.

A chiedere una nuova indagine sull’origine del Covid-19 è stato anche il massimo esperto di malattie infettive negli Stati Uniti, Anthony Fauci, che si è detto “non convinto” del fatto che il virus si sia sviluppato “naturalmente”. “Penso che dovremmo continuare a indagare su cosa è successo in Cina”, ha detto il direttore dell’Istituto nazionale di malattie infettive. “Certamente, le persone che hanno indagato” sul Covid-19 “dicono che probabilmente” è stato trasmesso dagli animali all’uomo, “ma potrebbe essere stato qualcos’altro e dobbiamo scoprirlo: questo è il motivo per cui sono a favore di qualsiasi indagine che esamini l’origine del virus”.

Il report dell’intelligence statunitense aveva suscitato la dura reazione del governo cinese. “L’Istituto di virologia di Wuhan non è stato esposto a Covid-19 prima del 30 dicembre 2019 e finora è stato mantenuto un record di infezione zero tra il suo staff e gli studenti laureati. Pertanto, la notizia secondo cui tre persone dell’Istituto si sarebbero ammalate è totalmente falsa”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. Che poi ha accusato gli Stati Uniti di voler riportare in auge la teoria della fuga i laboratorio per “distogliere l’attenzione”. “Ci auguriamo che i servizi competenti negli Stati Uniti chiariscano” la situazione e “la spieghino al mondo il prima possibile”, ha aggiunto.

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