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Google acquista Mandiant e alza le barricate contro gli attacchi cyber

Un’operazione da 5,4 miliardi di dollari, tutti in contanti. Servirà a rafforzare i servizi di difesa contro le minacce informatiche, in aumento con la pandemia ma soprattutto con la guerra in Ucraina: dopo due giorni dall’invasione, erano cresciuti dell’800%. Ad essere colpiti non solo siti statali, ma anche aziende private

Aumentare le difese per proteggersi dagli attacchi informatici. Questa è la ragione principale che ha spinto Google ad acquistare Mandiant, la società americana leader in sicurezza contro gli attacchi cyber. Un affare da 5,4 miliardi di dollari (all-cash), pari al 53% in più rispetto al valore dell’azienda prima dell’annuncio. Nella transazione è compresa la liquidità netta della società, le cui azioni saranno comprate al prezzo di 23 dollari ciascuna, schizzate del 16% non appena The Information ha fatto circolare lunedì la notizia. Il closing dell’operazione è atteso entro la fine dell’anno e, una volta conclusa, Mandiant entrerà a far parte di Google Cloud.

“Non c’è mai stato un momento così critico nella sicurezza informatica”, ha spiegato il Ceo dell’azienda di sicurezza, Kevin Mandia, felice “di unire le forze” con il colosso di Mountain View per fornire “competenza e intelligence su larga scala, cambiando il settore della sicurezza”. A lui ha fatto eco l’altro Ceo protagonista dell’accordo, Thomas Kurian, entusiasta di accogliere Mandiant in Google Cloud “per migliorare la nostra suite per le operazioni di sicurezza e servizi di consulenza”. La collaborazione, infatti, è volta alla protezione informatica delle aziende e permetterà a Google di ampliare la propria offerta per colmare le lacune dei software, aumentando i servizi che già mette in campo come BeyondCorp Enterprise for Zero Trust e Virus Total.

La pandemia e poi la guerra in Ucraina sono stati gli ultimi eventi che hanno accelerato un processo che stava via via definendosi. Le organizzazioni, statali e private, si stavano già muovendo per rafforzare i propri sistemi, vulnerabili di fronte ad attacchi hacker come quelli che hanno messo fuori gioco i siti delle istituzioni di Kyiv. Ma non solo. “La sofisticazione e la gravità degli attacchi che prima erano utilizzati per colpire i principali governi ora vengono utilizzati per colpire le aziende di ogni settore”, ha continuato Kurian. Le tecnologie di Mandiant che servono a identificare e rispondere in tempi celeri alle minacce cyber – come ad esempio Siemplify e Automated Defense, Security Validatio – permetteranno dunque al cloud di Google di offrire alle aziende dei servizi end-to-end, per supportarle sia sulla nuvola che on-premise. La società di sicurezza, con sede a Reston (in Virginia), è infatti leader del settore e ha già affrontato gravi attacchi, come quello contro SolarWinds e Colonial Pipeline.

Ora la palla passa alle autorità di regolamentazione che, come vuole la norma, dovranno controllare che non ci siano vizi nell’acquisto. Una volta concesso il via libera – che arriverà, salvo clamorosi ribaltamenti – l’acquisto di Mandiant da parte di Google si posizionerà dietro l’accordo con Motorola Mobility, per cui dieci anni fa l’azienda di Sundar Pichai pagò 12,5 miliardi di dollari. E subito prima di quello di Nest, il terzo più caro nella storia di Google, costato 3,2 miliardi di dollari nel 2014. Tuttavia, c’è una differenza sostanziale rispetto agli altri investimenti.

La situazione attuale rende lampante la necessità di alzare le proprie barriere digitali. Solo nei primi due giorni di invasione in Ucraina, i cyber attacchi russi sarebbero aumentati dell’800%. Pertanto non è un caso che, da una ricerca, è emerso come nel 2026 il giro di affari attorno alla sicurezza dei software dovrebbe raggiungere 352,25 miliardi di dollari, il doppio rispetto ad oggi. “Questo è solo l’inizio di ciò che vedremo in termini di sicurezza informatica per tutte le grandi aziende cloud”, ha spiegato Jeff Pollard, analista della società di ricerca e consulenza Forrest Research, con sede in Massachusetts. Per questo. “Google sta raddoppiando la sua impronta di sicurezza informatica al momento giusto con Mandiant e sta cercando di differenziarsi da colossi del calibro di Microsoft e Amazon nella corsa agli armamenti cloud” ha proseguito sulla stessa lunghezza d’onda Dan Ives, di Wedbush. Non è un caso che l’interesse per Mandiant era stato già mostrato proprio dalla stessa Microsoft.

Insomma, si sta prendendo una strada comune che potrebbe generare una reazione a catena, con sempre più aziende che si tutelano per respingere virus esterni. Da qui a tre anni, si stima che gli attacchi cyber a livello generale raddoppieranno e, per questo, ciascuno inizia a costruire le proprie barricate.

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