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La Luftwaffe nell’Indo-Pacifico. Ma la Germania scivola sul 2% promesso alla Nato

L’aeronautica tedesca prende il volo per il suo primo dispiegamento nell’Indo-Pacifico con l’invio di sei Eurofighter e la partecipazione a due esercitazioni regionali. L’iniziativa, tuttavia, secondo un think tank tedesco non sarà sufficiente a garantire alla Germania il raggiungimento della soglia del 2% del Pil da destinare al settore della Difesa, così come richiesto dalla Nato

Per Berlino la sicurezza vola oltre i confini europei. La Luftwaffe, l’aeronautica militare tedesca, ha inviato una flotta di aerei per il suo primo dispiegamento nella regione dell’Indo-Pacifico. Così la Germania vuole dimostrare sia la propria capacità operativa, prendendo parte a due esercitazioni regionali, sia il suo impegno nel contribuire alla sicurezza dei propri alleati. Un’iniziativa che mira anche a rafforzare le alleanze nella regione, facendo seguito al dispiegamento della scorsa estate della fregata Bayern da parte della Marina tedesca che aveva trascorso sei mesi in mare, fermandosi in dodici diversi porti lungo la propria rotta.

Come evidenziato dal nuovo Strategic concept della Nato, adottato meno di due mesi fa, l’area indo-pacifica rappresenta uno scenario-chiave nell’attuale contesto geopolitico per contenere le ambizioni di Pechino che sfidano la sicurezza e i valori dell’Alleanza Atlantica. Nonostante questo, però, l’Istituto economico tedesco, un think tank con sede a Colonia, sostiene che Berlino non sarà in grado di raggiungere la soglia del 2% del Pil da destinare al settore della difesa. In un rapporto pubblicato di recente, il centro di ricerca ha infatti osservato come il cospicuo aumento dei finanziamenti militari non sarà sufficiente: il prossimo anno la Germania potrebbe risentire di un deficit di circa 18 miliardi di euro per l’intero comparto.

La difesa tedesca nell’Indo-Pacifico

Già nel 2020 Berlino aveva pubblicato una serie di linee guida di natura politica relative proprio alla regione indo-pacifica, in cui rientra anche l’attuale dispiegamento aereo nel Pacifico. Il ministero della Difesa tedesco ha indicato la sicurezza delle rotte commerciali globali come un’area di interesse-chiave. “Una compromissione delle rotte di trasporto nell’Indo-Pacifico, e quindi delle catene di approvvigionamento da e verso l’Europa, avrebbe gravi conseguenze per la prosperità e l’approvvigionamento della Repubblica federale tedesca”, ha dichiarato infatti il ministero sul proprio sito ufficiale. Tra i rischi che minacciano la sicurezza sono stati citati l’aumento del budget per la difesa da parte di diversi Paesi della regione, così come la presenza di potenze nucleari quali India, Pakistan, Cina e Russia.

Una flotta a rapido dispiegamento

Sono sei i jet Eurofighter che hanno lasciato la base aerea di Neuburg diretti a raggiungere Singapore in non appena 24 ore, seguiti da quattro aerei multiruolo A400M e da tre aerei da trasporto multiruolo A330. La flotta aerea porta le bandiere di Germania, Singapore, Australia, Corea del Sud e Giappone ed è pronta ad essere trasferita in Australia, a Darwin, per prendere parte all’esercitazione militare biennale Pitch Black che si svolge dal 19 agosto al 9 settembre. Un modo per la Luftwaffe di dimostrare la propria capacità di dispiegamento rapido, mostrando di poter essere in Asia in un giorno. Nel corso dell’esercitazione gli Eurofighter faranno pratica di attacchi e difese aria-aria e aria-terra, anche in formazioni più numerose insieme alle flotte alleate e partner. Non solo, una volta conclusa Pitch Black i velivoli di Berlino parteciperanno anche all’esercitazione Kakadu della Royal australian navy, che si terrà invece dal 12 al 26 settembre. Infine, la flotta aerea tedesca si addestrerà con le forze aeree di Singapore, visitando il Giappone e la Corea del Sud. In questo contesto, tuttavia, secondo un portavoce della Luftwaffe, non ci sono ancora piani specifici per discutere dell’interoperabilità dei caccia F-35, di cui si sta dotando Berlino, con Tokyo o Seul.

Berlino si allontana dall’obiettivo 2%?

Nonostante la nuova proiezione oltre i confini europei della propria forza aerea, la Germania potrebbe non essere in grado di raggiungere l’obiettivo di destinare il 2% del Pil nazionale per le proprie Forze armate, così come promesso alla Nato. È quanto emerge da un recente report dell’Istituto economico tedesco che prevede un deficit di circa 18 miliardi di euro per il 2023, nonostante il forte aumento del budget e di finanziamenti al settore voluto quest’anno con la creazione di un fondo ad hoc di 100 miliardi di euro interamente destinato al comparto della difesa tedesca. Secondo il think tank la spesa pubblica continuerà ad essere inferiore all’obiettivo fino al 2027. A quel punto il fondo speciale sarà esaurito e la spesa per il comparto militare tornerà ad essere circa l’1,2% del Pil. Per l’Istituto gli impegni politici tedeschi rimangono troppo restrittivi per la Germania affinché riesca a rispettare gli impegni di spesa per la difesa.

(Foto: Luftwaffe)

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