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Contro il caro energia e per le imprese. La manovra secondo Gusmeroli (Lega)

Conversazione con il presidente della commissione Attività Produttive della Camera: “La contraffazione? Non solo danneggia le aziende e il sistema Italia nel suo complesso ma deprime le entrate fiscali correlate. Dobbiamo tornare a essere orgogliosi del nostro Paese: per questo però si devono modernizzare e velocizzare i processi”

Energia, imprese e famiglie sono stati i principali destinatari della manovra, dice l’on. Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, che in questa conversazione con Formiche.net mette l’accento non solo sul perimetro della manovra, ma anche sulle prospettive industriali del paese per il 2023.

Come nasce e con quali finalità l’indagine conoscitiva sul Made in Italy?

La nostra Commissione abbraccia tutte le attività economiche, dall’Artigianato, alle Pmi, al Commercio, non dimenticando che l’Italia ha la seconda industria manifatturiera d’Europa. Il “Made in Italy” è un brand di eccellenza ma soffre sicuramente del fatto che l’Italia sia uno dei Paesi più burocratici e burocratizzati al mondo, a detta della Banca Mondiale. Partendo da queste premesse e mettendo quindi in campo una grande opera di ascolto, con questa indagine si potranno trarre tutte quelle proposte per valorizzare, aiutare e spingere il “Made in Italy”: che per buona parte significa spingere il sistema Paese e la crescita economica.

Quanto Pil può essere recuperato con una serrata lotta alla contraffazione?

Uno dei filoni principali dell’indagine conoscitiva sul “Made in Italy” riguarderà proprio la lotta ancora più efficace contro la contraffazione, la quale non solo danneggia le aziende e il sistema Italia nel suo complesso ma deprime le entrate fiscali correlate. Se questo Paese riuscisse ad aumentare il gettito fiscale ora sommerso, i maggiori introiti potrebbero essere destinati alla diminuzione per tutti delle imposte.

Quali sono i punti di forza della manovra?

Sicuramente gli interventi contro il caro energia a favore di imprese e famiglie ma anche gli oltre quattro miliardi di riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Tanti gli interventi a favore delle famiglie, del lavoro, ad esempio gli interventi per favorire la stabilizzazione del lavoro dipendente, come gli 8.000 euro per trasformare i contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato l’incremento dei congedi parentali o dell’assegno unico e molto altro. Da ricordare anche il provvedimento per trasformare i mutui a tasso variabile in mutui a tasso fisso per far fronte all’aumento dei tassi di interesse, nonché la pace fiscale (che non è un condono, perché aiuta chi le imposte le ha regolarmente dichiarate ma non è riuscito a pagarle a causa del Covid e della crisi economica). Ci sono poi altri interventi per ridurre la tassazione e semplificare il sistema fiscale come la Flat Tax incrementale e l’aumento del tetto della Mini Flat Tax da 65.000 a 85.000 euro di fatturato.

Come replicare alle critiche di chi sostiene che non sono stati ascoltati i bisogni del Paese?

La manovra è per buona parte destinata al caro bollette e a temi oggetto del programma della Lega e del Centrodestra, in virtù dei quali la coalizione ha vinto le elezioni. Il programma elettorale e la manovra per molti aspetti sono assolutamente in linea o sovrapponibili. In questa Legge di Bilancio, pur avendo scelto di destinare la più parte delle risorse al contenimento dei costi dell’energia, sono già evidenti le linee guida programmatiche di un Governo di Centrodestra di Legislatura.

Quali le prospettive per l’industria italiana nel 2023?

Malgrado il forte rallentamento dell’economia previsto da tutti i maggiori istituti di ricerca e dai principali osservatori economici, ritengo che il 2023 e gli anni seguenti dovranno vederci impegnati a far tornare l’Italia a essere uno dei Paesi leader al mondo e ne abbiamo tutte le possibilità se valorizziamo le nostre specificità ed eccellenze. Dovremo, però, liberare i territori dal peso di burocrazia, complicazioni e della quasi inesistente programmazione a medio-lungo termine su tanti temi cruciali: dall’energia alla transizione ecologica (che deve risultare compatibile con l’ecosistema produttivo), dalle infrastrutture alla digitalizzazione (due argomenti strettamente correlati).

L’obiettivo è ambizioso ma perseguibile, perché già attualmente il nostro sistema industriale, le Pmi, gli Artigiani e i Commercianti eccellono pur gravati da fardelli strutturali – come quelli sopracitati – che avrebbero frenato in modo maggiore qualsiasi altra economia al mondo. Dobbiamo tornare a essere orgogliosi del nostro Paese: per questo però si devono modernizzare e velocizzare i processi, smettendola di lavorare sul contingente o solo sullo straordinario ma adottando strategie di pianificazione e di organizzazione a medio/lungo termine.

L’indagine conoscitiva ci permetterà di ascoltare e recepire in modo diretto le istanze di tutti i soggetti, sia istituzionali sia produttivi, coinvolti: fornendo un quadro a 360 gradi del comparto e garantendo così una più efficace azione normativa a seguire. Il “Made in Italy” siamo noi, i nostri territori, la nostra cultura riconosciuta e apprezzata ovunque: un patrimonio inestimabile che deve essere prima di tutto protetto, nonché adeguatamente sostenuto.

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