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Com’è arrivato Uss in Russia? I pm di Milano avviano quattro rogatorie

Chi sono le “persone forti e affidabili” che hanno aiutato il manager vicino al Cremlino fuggito dalla periferia di Milano mentre aspettava l’estradizione negli Usa? Le indagini proseguono. Gli Usa sono “delusi” dalla fuga ma apprezzano i passi successivi del governo italiano, ci dice un portavoce dell’ambasciata a Roma

Chi sono le “persone forti e affidabili” che l’uomo d’affari russo Artem Uss ha ringraziato il 4 aprile scorso dopo aver raggiunto Mosca in seguito all’evasione dei domiciliari a Bosco Vione di Basiglio, nella periferia Sud di Milano, il 22 marzo? Per capirlo la procura di Milano ha inviato quattro richieste di rogatoria a quattro diversi Paesi: Slovenia, Croazia, Serbia e Germania.

LE RICHIESTE NEI PAESI EST-EUROPEI…

Dopo l’esfiltrazione il suo obiettivo era arrivare a Belgrado uscendo dal confine triestino. E con ogni probabilità ce l’ha fatta in auto. La procura milanese ha avanzato le rogatorie in Slovenia, Croazia e Serbia per ricostruire le tappe della fuga, le vetture utilizzate anche all’estero e gli eventuali aiuti che hanno permesso a Uss, figlio di un oligarca considerato molto vicino al leader Vladimir Putin, di evadere dai domiciliari.

… E QUELLA ALLA GERMANIA

La quarta rogatoria è in Germania, per acquisire informazioni sul socio di Uss, Yuri Orekhov, arrestato nello stesso giorno in cui Uss venne fermato a Malpensa. Nel mandato di arresto internazionale dal sostituto procuratore per il distretto orientale di New York si legge che i due “avrebbero orchestrato una frode transnazionale e operazioni di contrabbando e di riciclaggio di denaro”, “realizzato attività di esportazione illegali di tecnologie militari e sensibili dual use dagli Stati Uniti alla Russia, attività di contrabbando di milioni di barili di petrolio dal Venezuela (Paese sottoposto a embargo), utilizzando a tal fine il sistema finanziario statunitense, nonché riciclaggio dei proventi di tali attività illecite mediante una vasta rete di società di comodo e di rapporti bancari in tutto il mondo”.

LE DICHIARAZIONI USA

“Anche se siamo delusi che Uss sia sfuggito alla custodia dopo che era stato dichiarato estradabile, apprezziamo i passi successivi compiuti dal governo italiano per congelare i suoi beni e avviare la procedura per sanzioni da parte dell’Unione europea”, ha dichiarato un portavoce dell’ambasciata degli Stati Uniti a Formiche.net ribadendo alcuni punti già sottolineati dal dipartimento di Stato al Corriere della Sera. “Questo caso dimostra la necessità di sottoporre a controlli e misure di sicurezza supplementari gli individui che si presume abbiano violato le sanzioni o commesso altri reati, visto l’incessante lavoro della Russia per minare lo stato di diritto in Europa e in tutto il mondo”, aggiunge.

LE INDAGINI

Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Milano, coordinati dal pubblico ministro Giovanni Tarzia e dal procuratore Marcello Viola, stanno lavorando per ricostruire la rete che ha fornito tutto il sostegno, anche logistico, a Uss per fuggire. Oltre a lui ci sono altre quattro persone i cui nomi sono iscritti nel registro degli indagati per concorso in evasione e procurata evasione. La procura sta ascoltando persone che possano riferire sui fatti legati alla fuga da Basiglio, oltre che sulla ricerca di legami tra i quattro indagati in concorso per evasione.

GLI ISPETTORI IN TRIBUNALE

Nelle scorse settimane Carlo Nordio, ministro della Giustizia, ha inviato gli ispettori al Tribunale di Milano per capire come mai al russo siano stati concessi i domiciliari in attesa dell’estradizione, nonostante gli avvertimenti degli Stati Uniti sul pericolo di fuga. I giudici di Milano avevano spiegato che Uss non sarebbe scappato perché ha interessi in Italia, tra cui una casa di proprietà della moglie, un conto corrente e partecipazioni societarie in un albergo di lusso in Sardegna. Il tutto a fronte del provvedimento di quattro pagine – “documentatissimo” e “ampiamente motivato”, secondo il ministro Nordio – con il quale la Procura della Corte d’Appello di Milano si era opposta alla richiesta dei domiciliari facendo presente che il soggetto aveva “conti bancari in tutto il mondo e appoggi internazionali” che lo mettevano ad alto rischio di fuga.

LA RISPOSTA DEL GOVERNO

Sull’evasione di Uss “risulta ancora nella fase germinale l’attività investigativa posta in essere dall’Autorità giudiziaria competente, attualmente coperta dal segreto”. È quanto ha spiegato il ministero della Giustizia rispondendo venerdì a un’interpellanza urgente presentata da Alleanza Verdi Sinistra (primo firmatario Devis Dori). La replica è stata affidata ad Angelo Bonelli, che ha parlato di una “non risposta” del governo. Il quale, ha dichiarato alla Camera, “deve fornire chiarimenti (…) a parlamentari che hanno chiesto, essenzialmente, al ministero dell’Interno di conoscere la ragione per la quale questa persona, su cui c’era un mandato di cattura internazionale, non è stata controllata e se la stessa persona ha avuto rapporti con un cittadino italiano, ex ufficiale delle forze speciali dell’Esercito, vicino anche ai servizi segreti russi”.

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